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Apple : backdoor in iOS per la polizia?






















Da una sentenza americana risulta che la casa di Cupertino possa accedere agli iPhone, eliminando cosi la decrittografia, con le richieste da parte dell'ente federale in aumento.
La notizie è filtrata tramite gli atti di una sentenza del Kentucky per risolvere un caso dove l'agenzia governativa aveva la necessità di recuperare il contenuto dei dati di un iPhone con protezione del codice di sblocco, ma non riuscendo nel recupero,  chiese direttamente a Apple di poter effettuare il lavoro:

Maynard, dell’ATF, ha dichiarato nel caso del Kentucky che Apple “possiede le capacità di superare il software di sicurezza” e “scaricare i contenuti del telefono su un dispositivo esterno di archiviazione.” Chang, lo specialista legale Apple, ha riferito che “dopo aver eluso il codice di sblocco, Apple ha scaricato i dati su penna USB” e li ha consegnati all’ATF.

Una dichiarazione che cosi riapre la storia riguardante la  backdoor nei vari device di Apple, anche se sembra non sia cosi facile poter sfruttare tale servizio, visto che non si ha ben chiaro se tale procedura richieda un intervento solo software o anche hardware per poter recuperare i dati dei terminali,  visto che ad ogni richiesta avanzata la risposta della casa americana richiede sempre un paio di settimane, portando anche all'apertura di una lista d’attesa dedicata.

Sotto il lato delle varie norme sulla privacy ricordiamo che Cupertino si  riserva il diritto di divulgare le informazioni personali degli utenti “per legge, procedimento giudiziario, contenzioso, e/o richieste da parte di autorità pubbliche e governative all’interno o al di fuori del tuo paese di residenza'' , quindi in qualsiasi momento sotto una richiesta ufficiale i nostri dati possono essere consegnati agli enti federali.

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