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Apple svela i nuovi Mac con processore M3. Si aggiornano MacBook Pro e iMac, focus sulla potenza e la grafica

L'evento "Scary fast" dedicato alla nuova generazione di computer con i chip di terza generazione con tecnologia a 3 nanometri. Ecco i modelli presentati, con un ritorno: il colore nero, "Space black"

 Apple svela i nuovi Mac con processore M3. Si aggiornano MacBook Pro e iMac, focus sulla potenza e la grafica

 

 

 

 

 

 

 

 

L'evento Apple di ottobre, dopo quello di settembre dedicato tradizionalmente agli iPhone, è stato un appuntamento particolare: si è svolto all'una di notte ora italiana, le cinque di pomeriggio in California, in un inconsueto scenario notturno. Con un titolo legato con la festa di Halloween: "Scary fast", ovvero "paurosamente veloce". Il riferimento è alla potenza dei nuovi Mac svelati questa sera, con dentro il chip principale di nuova generazione, che si chiama M3. Ovvero, la terza evoluzione dell'Apple Silicon, tecnologia sviluppata internamente da Apple stessa,  con tecnologia a 3 nanometri e disponibile in versione base, Pro e Max, mentre con ogni probabilità la futura versione Ultra sarà riservata alle prossime generazioni di Mac Studio e Mac Pro.

 
L'obiettivo dell'azienda con gli M3, come già accaduto per M1 e M2, è portare ovviamente ancora più potenza e capacità nei nuovi Mac. Il 30% in più in performance utilizzando metà dell'energia dell'M1, dichiara Apple, con M3 Max che doppia in velocità il "vecchio" M1 Max. Ma questo evento di ottobre, particolare fin dall'orario, segna un passaggio chiave dell'azienda di Cupertino verso il mercato dei videogame. Perché i  chip M3 nascono anche con un'enfasi sulla potenza grafica, a disposizione delle app professionali e creative e di produzione tipiche dei computer della Mela, ma anche dell'intrattenimento e dei videogame. E stando a  quanto si è visto in questo keynote di Halloween, i nuovi chip promettono effettivamente un salto di prestazioni importante paragonabile a quello che c'è stato fra la generazione M1 e quella M2, e sui Macbook Pro una durata della batteria finora mai raggiunta, 22 ore - da verificare in che condizioni di operatività e stress.
 
Per quanto riguarda la grafica invece, dentro queste nuove soluzioni tecniche ci sono poi delle architetture Gpu che portano piuttosto avanti le capacità dei sistemi Apple, con i nuovi chip che portano - finalmente - sui Mac con Apple Silicon la tecnologia del "Ray tracing", per realizzare ambientazioni e illuminazione in 3D con effetti di luce molto realistici, in tempo reale. E accanto alle novità interne dei computer, ci sono ovviamente quelle estetiche. Il nuovo MacBook Pro sarà disponibile anche in una colorazione completamente nera, lo Space Black. Ma oltre a questo i nuovi MacBook Pro fuori restano uguali a quelli attualmente già disponibili, anche per le diagonali di schermo: 14 e 16 pollici. Non c'è l'atteso Face Id, ma rimane ovviamente il Touch Id. I nuovi iMac M3 invece acquistano essenzialmente potenza: l'iMac è un computer che effettivamente non riceveva aggiornamenti da diversi anni e questa versione M3 rende il desktop "all in one" (ovvero, tutto in uno, computer e monitor in un unico chassis) di Apple una macchina finalmente al passo coi tempi. Ma solo dentro: non cambiano né la forma né il display. 
 

Il gioco della velocità

il salto prestazionale che i chip M3 portano a queste nuove macchine ovviamente sarà da verificare sul campo, ma il fatto di aver posizionato le nuove generazioni dei Mac come computer competitivi anche dal punto di vista grafico, contro altri colossi come Nvidia e Amd, segna un cambio di passo anche nel gaming, che ovviamente è un'attività che richiede risorse grafiche e di elaborazione rilevanti. Seguendo quanto già fatto con gli iPhone 15, che con i chip A17 sono effettivamente delle mini console che si possono anche collegare ad un monitor esterno attraverso la porta Usb-C e far girare dei titoli gaming "tripla A" . Uno scenario in cui la competizione è feroce, con i chip Intel e Amd di ultima generazione e le schede grafiche di fascia alta Radeon e Nvidia, che al momento costano da sole circa la metà di un iMac M3 ben configurato, che però è un sistema completo con display ad alta risoluzione. Insomma, la sfida è più che mai aperta. 

Ovviamente nel keynote lo scenario applicativo e le capacità di Machine Learning all'interno di questi nuovi computer hanno avuto risalto. E sono caratteristiche che puntano a soddisfare le attuali richieste degli utenti, dei creativi e del mercato: tutte le nuove applicazioni creative più importanti, e quindi ad esempio le suite Adobe o Affinity, PixelMator Pro, Final Cut Pro, DaVinci Resolve, Logic e tanti altri, si affidano sempre di più agli algoritmi di intelligenza artificiale. Ed è qui che il chip M3 porta isorse e capacità perché i Mac possano elaborare questo tipo di tecnologie fatte molto spesso di contenuti generativi che richiedono una grande potenza di elaborazione. 
 
Vedremo come saranno questi nuovi computer quando arriveranno, ma quello mostrato da Apple è un salto prestazionale netto, almeno sulla carta. E apre un capitolo completamente nuovo nella ormai ultradecennale storia del Mac.
 

 

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