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Il 2021 di Apple, promesse e premesse di un treno in corsa


Abbiamo ancora l’albero di Natale in casa (si toglie per l’Epifania) e briciole di pandoro o panettone – a seconda di quale sia la vostra inclinazione guelfa o ghibellina sui dolci natalizi – e già ci dobbiamo confrontare con una realtà scomoda: cosa deve fare Apple quest’anno. Perché l’azienda ha una lunga lista di attività che deve mettere in pista, e sappiamo tutti che molte di queste cose saranno forse rinviate, ma altre è necessario e urgente che vengano fuori.

Per comodità, ne abbiamo segnate cinque, quelle che riteniamo più importanti. Vediamole qui di seguito.

Un processore M2 per il mondo Pro

Un nuovo processore Mx. Che si tratti di un M1x oppure di un M2 non importa. La cosa importante è che arrivi la versione super-potente del processore che ha steso tutti con i primi tre Mac presentati, perché finora ha sistemato solo le macchine entry level. Ma c’è molto di più da fare. Infatti ci aspettiamo che Apple presenti un processore più potente capace di gestire sia un iMac (e magari un iMac pro) che un MacBook Pro 13 “quattroporte” e magari anche un MacBook Pro 16 entry level. Ci saranno anche Mac e MacBook con nuovi fattori di forma, ma ne parliamo più sotto.


 

Un nuovo iMac veramente nuovo

Apple ogni tanto rinfresca i suoi prodotti. E ogni tanto li rivoluziona. Parliamo di estetica, fattore di forma, dimensioni, caratteristiche “tangibili”, perché per quanto riguarda i processori siamo già messi più che bene e non possiamo che migliorare quando arriveranno gli M1x o gli M2, che dir si voglia. Quello che deve essere rinnovato adesso è in realtà l’iMac, che da troppo tempo è sempre uguale a se stesso.

Certo, c’è in coda anche un rinnovamento sostanziale per quanto riguarda il MacBook, che probabilmente acquisirà una versione dotata di schermo e fattore di forma differenti. Ma la nuova elettronica adesso consente nuove riflessioni e nuovi traguardi: il lancio dei processori M1 è stata fatto saggiamente senza toccare la scocca degli attuali prodotti interessati, così da non mescolare due cambiamenti assieme. Adesso che abbiamo capito che i processori fatti con Apple Silicon sono delle vere schegge, è il momento di passare al “vestito” e inventarsi nuovi Mac, a partire dall’iMac.


 L’iPhone che si piega

Non fate quella faccia e andate avanti a leggere… Abbiamo aspettato a gloria che anche Apple ci desse uno smartphone con 5G, perché, nonostante i vari ritardi, la tecnologia comunque sta maturando. Ancora non ci siamo, a parere di chi scrive, ma comunque ci siamo avvicinati. E poi non dimentichiamoci che i telefoni 12 e 12 Pro per l’Europa sono diversi da quelli americani e mancano dell’antenna e del blocco radio per le onde millimetriche: Apple ci arriverà. Quello che l’azienda porterà avanti però dovrebbe essere anche una innovazione dal punto di vista del fattore di forma.

Ci aspettiamo un telefono che si piega? Anche se secondo alcune fonti Apple ci starebbe pensando, potrebbe non essere necessariamente questo il fattore di forma, anche perché la tecnologia non è evidentemente ancora matura: chi ha coraggiosamente provato a realizzare i telefoni con schermo che si piega (Samsung, Huawei) ancora deve trovare al quadra e i materiali corretti. Però qualcosa si può fare anche con schermi accostati e comunque, è arrivato il momento di far evolvere ancora di più il concept dell’iPhone, così come è successo qualche anno fa con il lancio della prima generazione di iPhone X, che ha preso tutti in contropiede e ha completamente sparigliato il mercato. Vedremo cosa bolle in pentola verso la fine dell’anno.

 


Integrazione del software

Questa estate Apple presenterà le nuove versioni dei suoi sistemi operativi. E qui gli scenari possono diventare sempre più interessanti. Intanto perché l’azienda ha completato una prima parte della transizione al “nuovo mondo” basato sulla stessa architettura hardware e adesso dovrebbe presentare la prima generazione di sistemi operativi “comunitari” che mettono cioè a fattor comune una serie di tecnologie. Poi perché, nonostante rimanga la compatibilità per le macchine Intel (probabilmente sino al 2025) ci sarà da tirar fuori un nuovo meccanismo di unificazione delle app in un unico store trasversale, sempre più efficiente e funzionale.

Il passaggio sarà chiave per creare un ecosistema più compatto e coeso di applicativi che funzionino su tutte le piattaforme, dal Mac ai tablet e telefoni sino alla televisione. Cosa vedrà la luce? A Cupertino gli ingegneri sono sicuramente al lavoro e quest’anno sarà un ulteriore anno di transizione (anche perché ci sarà la fatica di mantenere sostanzialmente due ecosistemi in parallelo) ma si dovrebbe vedere meglio, attraverso le nebbie del tempo, la forma definitiva che prenderà il mondo di Apple. Definitiva almeno sino alla prossima rivoluzione.


 

Le sabbie del tempo

Perdonate la citazione di Prince of Persia: in realtà quello che ci aspettiamo che Apple faccia è onorare una serie di aspettative e mosse che sono già previste e calcolate. Come abbiamo detto, Apple sicuramente annuncerà nuovi telefoni in autunno, ma ci sono anche nuovi iPad e nuovi Mac che devono arrivare. Dei telefoni e dei Mac abbiamo detto, degli iPad ci aspettiamo una ulteriore evoluzione soprattutto sulla connettività (5G) e sulla capacità dello schermo, ma con un focus particolare su iPad mini, macchina geniale alla sua quinta generazione, che dovrebbe fare il salto e diventare “button free”, cioè mantenere lo stesso fattore di forma aumentando però la dimensione dello schermo grazie alla scomparsa del bottone home e all’impostazione borderless. Quel che è successo con l’iPad Air.

E poi c’è la ridda di cose che sono in coda da tanto tempo, con esclusione dell’automobile made in Cupertino, per la quale il 2021 non sembra proprio essere la finestra temporale giusta.

Invece i debiti da onorare sono, nell’ordine: le AirTags, che dovrebbero alla fine vedere la luce; le nuove AirPods (quelle normali, ma più simili alle Pro) e forse le AirPods di nuova generazione (ma solo miglioramenti di prestazione, stesso fattore di forma); ancora, la nuova Apple Tv che non cambia dal 2017 e che adesso dovrebbe arrivare a toccare il settore del gaming con maggiore decisione (e quindi: nuovo processore, nuovo fattore di forma, nuovo controller e nuovo gamepad dedicato, oltre a più storage); gli occhiali smart che funzioneranno sia da vista che per la realtà aumentate e si metteranno in collegamento con il telefono, che sarà il vero “cervello” per le immagini da proiettare; il nuovo Apple Watch Series 7 (e un SE 2) con alcuni cambiamenti significativi del fattore di forma e forse, perché si sussurra che potrebbe arrivare, un iPhone SE “Plus” o Max”, cioè più grande.

Via macitynet.it

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