Smartphone premium in crisi: cala Apple, crescono Samsung-Huawei

Continua la crisi degli smartphone di fascia alta: nel primo trimestre 2019, le vendite sono calate dell’8% rispetto allo stesso periodo del 2018. Non tutti i produttori, però, si disperano: se Apple ha perso un quarto delle vendite, Samsung ha riguadagnato terreno, Huawei ha conquistato il primato in Cina e OnePlus si conferma nella top 5 globale. Lo afferma il Market Monitor Service di Counterpoint Research.
È vero che il mercato degli smartphone è stagionale e
risente anche del calendario delle presentazioni, ma le tendenze
individuate dal rapporto sembrano confermare quelle dell’intero 2018.
Tra gennaio e marzo, Apple resta il dominatore tra gli smartphone
premium. Ma ha poco da festeggiare: la sua quota di mercato è scesa al
47%. Era del 51% nel 2018 e del 58% nel 2017. La Mela paga il
rallentamento cinese (mercato fiacco in generale, in cui però Apple ha
subito più dei concorrenti) e l’aumento del ciclo di vita degli iPhone.
In pratica, i clienti preferiscono tenersi lo smartphone più a lungo.
Cupertino resta in vetta in Nord America ed Europa
occidentale. Prende quota Samsung: il 25% degli smartphone di fascia
alta è della casa sud-coreana. È la percentuale più alta da un anno a
questa parte. Il merito - spiega Counterpoint Research - è dei Galaxy S10.
Da una parte «sostanziali cambiamenti di design» e caratteristiche
offrono una valida alternativa a Apple. Dall’altra, per la prima volta
Samsung ha lanciato tre S10 (standard, Plus ed e), offrendo così una
gamma di prezzi più ampia. Una strategia che sta premiando. Huawei si
impone come terzo produttore, grazie a una crescita impetuosa e al successo del P30.
La quota di mercato nel primo trimestre 2019 è del 16%, raddoppiata nel
giro di due anni. Percentuale notevole soprattutto se si considera che
non è alimentata dal mercato principale per questa fascia di prezzo, il
Nord America (che vale quasi un terzo del totale). Il marchio cinese,
che è già il secondo produttore globale, si sta quindi facendo strada
anche nell’alto di gamma. In Cina ha superato Apple, in Europa
occidentale è terza. «Tuttavia - sottolinea il rapporto - il bando degli Stati Uniti limiterà la sua crescita globale. Il segmento premium costituisce il 18% degli smartphone Huawei, ma è quello più redditizio».
Le difficoltà - già confermate dalla stessa società -
potrebbero «compromettere gli investimento in marketing, ricerca e
sviluppo per il futuro». È quindi probabile che la rincorsa di Huawei
possa fermarsi, tanto che Counterpoint Research prevede che «il gap con
Samsung e Apple possa ampliarsi in futuro». Alle spalle dei «Big 3», si
conferma OnePlus. Altro esempio di marchio cinese tra i primi cinque
produttori premium. Ha una quota di mercato del 2%, raddoppiata rispetto
a due anni fa. «In controtendenza - spiega OnePlus - dal 2017 al 2018
le vendite dei nostri smartphone sono aumentate del 45% a livello
globale». In particolare, il marchio è leader in India, è quarto in
Europa occidentale, Medio Oriente e Africa. Così come in Nord America
(dove è il primo brand cinese). Non ha ancora fatto breccia in patria,
preceduta - oltre che da Huawei ed Apple - anche da Xiomi, Vivo e Oppo.
Counterpoint Research indica però prospettive brillanti: il successo del
OnePlus 6T ha dato «uno slancio che potrebbe aiutare OnePlus 7, lanciato a maggio, che probabilmente avrà vendite migliori della serie 6». «Il settore - ha dichiarato Pete Lau,
ceo di OnePlus - sta cambiano rapidamente. Per noi è l’opportunità di
guadagnare terreno nel mercato degli smartphone premium».
Appaiato con OnePlus c’è Google, che con i suoi Pixel conquista
una quota del 2%. Big G è però meno globale rispetto al marchio cinese:
entra nella top 5 solo in Nord America ed Europa occidentale. Alle
spalle di Apple, Samsung, Huawei, OnePlus e Google, gli altri marchi si
spartiscono l’8% del mercato che resta. Xiaomi, oltre a essere il terzo
produttore in Cina, è quarto in Europa centro-orientale. Oppo si sta
facendo spazio in Medio Oriente e Africa (dov’è quinto). Sony è quinto
in America latina e quarto in Asia (Cina esclusa). Motorola conserva la
quinta piazza in Nord America.
Via lastampa.it
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