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MWC19, a Barcellona va in scena il futuro degli smartphone, tra 5G e schermi pieghevoli

Dopo anni senza innovazioni radicali, i cambiamenti nel design e l’avvento delle reti cellulari di prossima generazione potrebbero finalmente smuovere il mercato della telefonia mobile




Troppo lungo, troppo formale, il nome vecchio: Mobile World Congress. Così da quest’anno la più grande fiera mondiale della tecnologia in mobilità si chiama MWC e basta. Il nome è più breve, non la manifestazione, che ufficialmente va dal 25 al 28 febbraio, però è cominciata ieri con le primissime anteprime e oggi riserva già alcuni appuntamenti importanti. Domani e lunedì il calendario è fittissimo.

Chi c’è, chi non c’è
 
Quest’anno nei 100mila metri quadrati della Fira troveranno infatti posto 2.200 aziende. Da Alcatel a Zte, da Nokia a OnePlus, da Facebook a Google, passando per l’automotive con Bmw, Seat e Mercedes, i big ci saranno tutti o quasi, a parte Apple. Negli anni scorsi si sono visti Zuckerberg adunare folle oceaniche munite di visori in realtà virtuale ,il fondatore di Whatsapp Jan Koum raccogliere centinaia di persone in una saletta sovraffolata, Sundar Pichai lanciare progetti mai realizzati . A Barcellona c’era pure Reed Hastings , Ceo di Netflix. Stavolta saranno presenti, ma sottotono. Protagonisti saranno invece i produttori di smartphone e gli operatori, perché quest’anno le novità saranno soprattutto nel design e nel 5G.


Fuori e dentro
 
Dopo edizioni prive di grandi innovazioni tecnologiche, quest’anno dal Mobile World Congress davvero potrebbe arrivare qualche indicazione sugli smartphone del futuro. Che saranno - ormai è chiaro - sempre più grandi, ma senza che le dimensioni esterne aumentino ancora. Archiviato il notch, passato negli ultimi due anni da bizzarria di Apple a caratteristica irrinunciabile anche su modelli di fascia medio-bassa, è il momento del foro. Dietro il quale c’è una fotocamera, talvolta due, come nel caso del Galaxy S10+ di Samsung. L’idea è sempre la stessa: eliminare dalla parte frontale dell’apparecchio tutto quello che potrebbe ridurre le dimensioni dello schermo, ossia sensore di impronte digitali (che si trova ora sul retro, sul lato, nei casi migliori integrato nello schermo), microfono, altoparlante, e soprattutto le fotocamere per i selfie. Così nei nuovi Samsung il rapporto tra dimensioni esterne e ampiezza del display supera il 93 per cento: altri, come Oppo, hanno scelto fotocamere a scomparsa , o - è il caso di Xiaomi - a scorrimento. 

Come un libro
 
Ma la necessità di schermi ancora più grandi in apparecchi comunque tascabili ha spinto i produttori a cercare nuove soluzioni. Battendo quasi tutti sul tempo, Samsung presentato insieme alla famiglia S10 il Galaxy Fold , primo dispositivo pieghevole dell’azienda coreana. Il Galaxy Fold disegna uno dei possibili futuri dello smartphone: chiuso sta comodamente in tasca, aperto diventa quasi un tablet, con lo schermo che passa da 4.6 pollici a 7.4. Un prodotto per pochi, visti i 2000 euro del listino, con moltissima tecnologia, e numerose innovazioni che ne giustificano il prezzo, ma l’innovazione hardware, di per sé, non basta. Serve che il software dia un senso più profondo al prodotto trasformando una tabula rasa (pieghevole) in una finestra per affacciarsi sui contenuti multimediali in maniera del tutto nuova.
A Samsung spetta il compito di convincere pubblico e operatori dell’utilità di questo nuovo paradigma. Ma i coreani non saranno soli, visto che smartphone pieghevoli sono attesi a Barcellona anche da Oppo, Huawei e Xiaomi: quasi certamente non saranno disponibili da subito, si tratterà più che altro di prototipi per mostrare di essere in prima fila nella ricerca e nella sperimentazione. E forse non per caso, di recente è stato svelato anche un brevetto di iPhone pieghevole , che Apple ha depositato tempo fa.

Il futuro si chiama 5G
 
Il mercato degli smartphone è in calo per la prima volta in oltre un decennio, e e nel quarto trimestre del 2018 sono stati spediti poco più di 408 milioni di smartphone, pari a un misero +0,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Gli analisti sono concordi nel ritenere che il 2019 non segnerà un’inversione di tendenza: troppo marginale l’influenza dei nuovi design, troppo presto perché i primi modelli compatibili col 5G abbiano un peso statistico. Ma di 5G si parlerà moltissimo, a Barcellona, perché è anche attraverso le reti di prossima generazione che passa il futuro della tecnologia mobile. Smartphone, certo, ma non solo: “Saranno possibili servizi e funzionalità oggi impensabili”, secondo Qualcomm, il maggior produttore di chip per la connessione alla rete 5G. Grazie alle nuove reti, si potrà essere sempre connessi, con velocità di download e upload molto maggiori, tempi di latenza ridottissimi, consumi più contenuti e costi contenuti. Caratteristiche che dovrebbero contribuire ad alimentare la diffusione dell’Internet of Things, fornendo l’infrastruttura necessaria per trasportare enormi quantità di dati, e consentire la nascita di un mondo più intelligente e più connesso.
Le prime reti 5G saranno lanciate entro la fine dell’anno, in Europa, Nord America, Cina Australia e Giappone, ma lo sviluppo della rete cellulare di prossima generazione sarà veloce: si stima che già nel 2024, il 25% del traffico mobile sarà su 5G.
Così, di nuovo, Samsung, si è portata avanti e ha annunciato una versione 5G del Galaxy S10, ma altri dispositivi più o meno pronti per il mercato si vedranno al MWC, presentati da Huawei, Lg, Xiaomi, Oppo, Lenovo e forse OnePlus. I prezzi saranno da top di gamma, le prestazioni pure; peso e dimensioni, invece, saranno un problema, perché a oggi per il 5G è richiesta una batteria potente. Meglio dunque non affrettarsi all’acquisto, anche perché nel frattempo Qualcomm ha annunciato già la seconda generazione di modem 5G per smartphone, che sarà disponibile sugli apparecchi in uscita verso la fine del 2019. E tra i produttori di chip la competizione è agguerrita: Huawei fa tutto in casa, Samsung si sta attrezzando, ma anche Intel non vuole rimanere indietro, e per i modelli più economici c’è MediaTek.

I cinesi
 
Oppo potrebbe presentare uno smartphone con zoom ottico 10X, mentre interessanti novità sono attese pure da Zte, Xiaomi, Vivo. Marchi forse non conosciutissimi, ma saldamente tra i primi dieci produttori al mondo. Sono presenti da anni a Barcellona, più o meno in sordina, e questa volta faranno le cose in grande, con stand importanti, conferenze, annunci di rilievo. Dopo anni di importazioni parallele, molte di queste aziende hanno ora una presenza ufficiale in Europa, espesso anche in Italia . Huawei terrà un evento molto atteso domenica, dove presenterà molto probabilmente nuovi computer e mostrerà un’anteprima dello smartphone pieghevole; per il nuovo top di gamma P30 - che punterà come sempre sulla fotografia - ci sarà invece da attendere fino al 26 marzo. L’azienda di Shenzhen è al secondo posto tra i produttori globali di smartphone, dopo il sorpasso su Apple, ma il Ceo Richard Yu non fa mistero delle sue ambizioni: “Diventeremo primi al mondo, anche senza gli Usa ”. Huawei è presente a Barcellona anche come fornitore di reti e infrastrutture per il 5G, e si parlerà certo molto di sicurezza, visti i continui allarmi di Trump sull’affidabilità dei cinesi 

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