Brevetti in guerra: Apple e Samsung chiamati a un accordo
Le due aziende si incontreranno entro febbraio per tentare un patteggiamento extra- giudiziario
Gli anni appena trascorsi sono stati caratterizzati dalla guerra dei brevetti , ma il 2014 si apre con uno spiraglio per accordi tra i big dell’informatica Samsung e Apple. Le due aziende si sono scontrate sui diritti intellettuali che riguardano tablet e smartphone, riportando vittorie e sconfitte nelle aule giudiziarie. Secondo un documento legale destinato al tribunale californiano che si occupa della causa in corso, da qui alla metà di febbraio le società dovrebbero sedersi a un tavolo di trattativa per deporre le armi: “responsabili legali di Apple e Samsung - si legge nel documento - si sono incontrati di persona lunedì 6 gennaio 2014 per discutere la possibilità di un accordo amichevole” prima di un confronto in tribunale previsto in marzo.
Entrambe le parti hanno scelto un mediatore, non citato, e stabilito un incontro entro il 19 febbraio tra l’amministratore delegato Apple, Tim Cook, e Oh Hyunkwon della Samsung, con un seguito di tre o quattro avvocati a testa. In realtà , la richiesta di un tentativo di conciliazione preliminare è partita dalla giudice incaricata, Lucy Koh. I precedenti non lasciano troppo ben sperare. Non è infatti la prima volta che le parti in causa tentano un accordo extra-giudiziario, senza successo.
Proprio in California, presso il tribunale di San José, Samsung è stata condannata nel 2012 a una multa di oltre un miliardo di dollari per violazione di brevetti. Nel 2013 quella cifra è stata ritoccata e, attualmente, il debito della società nord coreana ammonta a complessivi 890 milioni di dollari . Sentenza che ha lasciato però insoddisfatta la rivale Apple, decisa a chiedere l’interdizione della vendita negli Stati Uniti dei modelli concorrenti coinvolti nel processo.
A nulla servirono i due giorni di negoziati imposti dalla giustizia americana nel maggio 2012, e nel vuoto cadde anche l’appello fatto dal giudice Lucy Koh, quando nell’agosto di quell’anno si era ormai nelle mani della giuria.
Uno dei pochi motivi di speranza si rintraccia nell’accordo sui brevetti raggiunto tra Lg e Samsung nel corso del 2013, ma i rapporti fra le due aziende sono molto diversi.
Apple colpisce in Samsung il suo principale concorrente sul mercato e, per via indiretta, anche la rivale Google, fornitrice dei sistemi operativi e del fondamentale ecosistema di app e servizi di tutti i dispositivi portatili della società coreana.
Ma perché appassionarsi alle multe miliardarie di due colossi tecnologici? In realtà , la rissa tra le aziende per i brevetti ha una diretta ricaduta sui prezzi dei prodotti (che levitano a causa delle royalty) e rischia di ostacolare, se interpretata con la rigidità vista fino a oggi, l’innovazione e la concorrenza. Le aziende tecnologiche hanno investito miliardi di dollari per difendersi nei tribunali o per fare acquisizioni che permettessero di avere un portfolio di brevetti, invece di imprese efficienti in grado di migliorare effettivamente la loro proposta sul mercato
Via lastampa.it
Gli anni appena trascorsi sono stati caratterizzati dalla guerra dei brevetti , ma il 2014 si apre con uno spiraglio per accordi tra i big dell’informatica Samsung e Apple. Le due aziende si sono scontrate sui diritti intellettuali che riguardano tablet e smartphone, riportando vittorie e sconfitte nelle aule giudiziarie. Secondo un documento legale destinato al tribunale californiano che si occupa della causa in corso, da qui alla metà di febbraio le società dovrebbero sedersi a un tavolo di trattativa per deporre le armi: “responsabili legali di Apple e Samsung - si legge nel documento - si sono incontrati di persona lunedì 6 gennaio 2014 per discutere la possibilità di un accordo amichevole” prima di un confronto in tribunale previsto in marzo.
Entrambe le parti hanno scelto un mediatore, non citato, e stabilito un incontro entro il 19 febbraio tra l’amministratore delegato Apple, Tim Cook, e Oh Hyunkwon della Samsung, con un seguito di tre o quattro avvocati a testa. In realtà , la richiesta di un tentativo di conciliazione preliminare è partita dalla giudice incaricata, Lucy Koh. I precedenti non lasciano troppo ben sperare. Non è infatti la prima volta che le parti in causa tentano un accordo extra-giudiziario, senza successo.
Proprio in California, presso il tribunale di San José, Samsung è stata condannata nel 2012 a una multa di oltre un miliardo di dollari per violazione di brevetti. Nel 2013 quella cifra è stata ritoccata e, attualmente, il debito della società nord coreana ammonta a complessivi 890 milioni di dollari . Sentenza che ha lasciato però insoddisfatta la rivale Apple, decisa a chiedere l’interdizione della vendita negli Stati Uniti dei modelli concorrenti coinvolti nel processo.
A nulla servirono i due giorni di negoziati imposti dalla giustizia americana nel maggio 2012, e nel vuoto cadde anche l’appello fatto dal giudice Lucy Koh, quando nell’agosto di quell’anno si era ormai nelle mani della giuria.
Uno dei pochi motivi di speranza si rintraccia nell’accordo sui brevetti raggiunto tra Lg e Samsung nel corso del 2013, ma i rapporti fra le due aziende sono molto diversi.
Apple colpisce in Samsung il suo principale concorrente sul mercato e, per via indiretta, anche la rivale Google, fornitrice dei sistemi operativi e del fondamentale ecosistema di app e servizi di tutti i dispositivi portatili della società coreana.
Ma perché appassionarsi alle multe miliardarie di due colossi tecnologici? In realtà , la rissa tra le aziende per i brevetti ha una diretta ricaduta sui prezzi dei prodotti (che levitano a causa delle royalty) e rischia di ostacolare, se interpretata con la rigidità vista fino a oggi, l’innovazione e la concorrenza. Le aziende tecnologiche hanno investito miliardi di dollari per difendersi nei tribunali o per fare acquisizioni che permettessero di avere un portfolio di brevetti, invece di imprese efficienti in grado di migliorare effettivamente la loro proposta sul mercato
Via lastampa.it
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