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Google Moto X: lo smartphone degli americani





Assemblato totalmente negli Usa gode delle innovazioni di Google  e della classe di Motorola.

Ecco come è fatto
 
 










Il tentativo è quello di rilanciare un’intera società da troppi anni ai margini di un mercato, quello smartphone, che aveva contribuito a far crescere e consolidare. Sembrano lontani i tempi in cui si faceva la fila per il telefono “più sottile al mondo”, era il 2004, e il mondo andava pazzo per il Motorola RAZR V3. Da li a poco arrivò la caduta di un’azienda che non è stata più capace di far innamorare il mercato anche a causa del boom dell’iPhone e della novità Android. Il punto di svolta nel 2011 con l’acquisizione della divisione del gruppo mobile di Motorola proprio da parte di Google per quasi 13 miliardi di dollari.

Che la rinascita possa essere veicolata da Android ne sono convinti un po’ tutti dagli analisti agli appassionati; del resto è già successo per Samsung, LG e Sony. Google può quindi essere il placebo definitivo di Motorola? La risposta arriverà presto, appena il Moto X annunciato oggi verrà messo in vendita, nei soli Stati Uniti. Si perché Google ha già ribadito che lo smartphone sarà disponibile solo sotto contratto con operatori a stelle strisce ad un prezzo che va dai 199 dollari della versione da 16 Gb ai 249 di quella da 32 Gb con contratto biennale.
Ma allora perché interessarsi tanto ad un telefono che, probabilmente, non vedremo mai in Europa? Semplice: Google e Motorola hanno confermato che da noi arriveranno modelli simili con eventuali modifiche nel supporto alle reti, adatte agli standard UE. Ecco allora le caratteristiche hardware e software del neonato Moto X.

Il processore a bordo è uno Snapdragon S4 dual-core da 1.7 GHz (lo stesso del Samsung Galaxy S4 “Mini”), 2 Gb di RAM, una memoria interna da 16 o 32 G e una fotocamera da 10.5 Megapixel con la tecnologia proprietaria Clear Pixel che promette di scattare foto così realistiche da sembrare reali. A corredare il tutto la versione 4.2.2 di Android Jelly Bean, una corsia preferenziale per Motorola visto che, assieme al Galaxy S4 Mini, il Moto X è il primo ad arrivare sul mercato con l’ultimo aggiornamento software. La sorpresa maggiore è senz’altro la batteria: 2200 mAh per andare avanti senza sosta “per 24 ore”, parole ambiziose tutte da confermare. Più che sul lato hardware, i punti di forza sembrano arrivare dal software. Motorola ha personalizzato la solita interfaccia di Android per renderla unica e funzionale. Il “Touchless Control” permette ad esempio di comandare il Moto X utilizzando solo i comandi vocali, come i Google Glass, lo smartphone imparerà ogni giorno dalle abitudini degli utenti in collaborazione con Google Now, l’esperimento di Google per avvicinare il futuro dell’interazione uomo-macchina. E proprio come i Glass è possibile attivare il device Motorola con una singola frase_ “Ok Google Now”.

Mentre la maggior parte degli smartphone viene di solito prodotta in Asia, Motorola ha deciso di puntare decisamente sugli Stati Uniti. I Moto X verranno assemblati dal produttore texano Flextronics International in un ex stabilimento Nokia Oyj a Fort Worth. Una decisione che ha portato ad un‘assunzione extra di personale di circa 2.000 unità.

C’è anche una funzione esclusiva dell’operatore AT & T tramite cui si potrà personalizzare ogni dettaglio estetico del telefono: colore, retro, stile, struttura, incisioni. Tramite il progetto “Moto Maker” ogni utente sarà in grado di rendere unico il suo smartphone. Gli altri operatori si sono invece dovuti accontentare di versioni di base in bianco o nero. “È possibile avere questo telefono in almeno 2.000 combinazioni diverse” – ha detto con orgoglio Dennis Woodside, CEO del gruppo mobile.

Via lastampa.it

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