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Ristoranti da asporto «a buon prezzo» È nata Bonpàt, l’app gratuita in città

Già 300 le persone che l’hanno scaricata da quando è disponibile
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
L’idea originaria era di creare una guida dei migliori locali del cibo da asporto in città, sul modello di quelle per i ristoranti. Troppo scomodo, però, portarsi dietro in borsa un volume di decine di pagine. E allora, nell’era degli smartphone, meglio una app. Ed eccola: si chiama «Bonpàt» e raccoglie i profili, le recensioni e tutte le informazioni sui locali cittadini al top per lo street food, pratico e a poco prezzo. Come direbbe un torinese : a «bonpàt», appunto.
Il progetto è di quattro giovani, tutti - in un modo o nell’altro - creativi: Paolo Patrito è un giornalista e fotografo freelance; la moglie Serena Poletto Ghella è una fashion designer; Enrica Crivello è social media manager, e Ivan Rachieli è un esperto di editoria digitale.

Più o meno due mesi fa hanno aperto un blog, creato una pagina Facebook e un profilo Twitter sul quale cui raccogliere idee e suggerimenti sui locali da inserire nella mappa. Risultato? Più di 700 «like» e circa 500 followers. A metà giugno hanno lanciato la prima versione di «Bonpàt». Contiene una trentina di segnalazioni, rigorosamente suddivise per tipologia: ci sono le gelaterie, i kebab, le panetterie notturne, le piadinerie, e i posti migliori dove trovare «roba dolce» e «roba fritta».
«Tutti selezionati con la massima attenzione – spiega Patrito -: ogni volta che un locale veniva suggerito sul blog o via social, uno di noi è ha provato direttamente i prodotti. Abbiamo parlato con i titolari e scattato fotografie agli interni. Un lavoro fondamentale per valutare se il loocale meritava o meno di essere inserito nella nostra guida digitale». Tra i criteri da soddisfare c’è l’economicità: «Il prezzo medio di un menù per una persona non deve superare i 10 euro». E che si tratti sempre di cibo che si può prendere e portare
via: «Non importa se nel locale ci sono anche sedie e tavolini». L’importante è che si possa anche mangiare per strada o portare a casa.

A un paio di settimane dal lancio, l’app (gratuita) è già stata scaricata da 300 persone: «Perché i torinesi amano il cibo da strada e apprezzano il nostro sforzo». Che non finisce qui: il prossimo obiettivo degli ideatori è di tradurre «Bonpàt» in inglese e di svilupparne una versione anche per Android. Prima ancora però sarebbe importante ampliare il numero dei locali mappati arrivando fino al centinaio e includendo quelli delle zone periferiche e della prima cintura. «Un sogno – conclude Patrito – ma per realizzarlo abbiamo bisogno di investitori e di sponsor perché vorremmo che l’app restasse gratuita». O almeno «a bonpàt», a buon prezzo.

Via lastampa.it
 

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