BitTorrent lancia Bundle, per vendere extra tramite musica o video digitale
Thomas Edison permise di vendere le registrazioni in negozio, ora le registrazioni stesse diventano il negozio
I creatori di contenuti, musica, film o altro, non hanno mai avuto grande e sincera simpatia per i cosiddetti programmi di file sharing, che permettono di scaricare gratuitamente anche video o canzoni protetti da diritto d’autore. La società produttrice di BitTorrent , il più usato di questi software, annuncia però in questi giorni un’applicazione chiamata Bundle , che consentirebbe di vendere, a chi scarica, dei contenuti extra, e potrebbe fare breccia nel cuore dei creativi.
Il termine inglese bundle si traduce solitamente con “pacchetto”, una formula di vendita che prevede l’acquisto di più prodotti raccolti insieme. E in effetti, il programma di BitTorrent dovrebbe rendere accessibili i file insieme a una serie di contenuti, alcuni dei quali sbloccabili solo se l’utente inserisce una certa chiave.
È stato infatti appositamente pensato per aiutare gli artisti a commercializzare e distribuire materiale per i fan in aggiunta al file musicale o al filmato scaricato.
Sembra di poter dire, dunque, che il “nemico” di sempre voglia tendere una mano pacificatrice. Accusata di aiutare i pirati e danneggiare produttori e artisti, BitTorrent cerca ora un’alleanza con l’industria dell’intrattenimento. Un cambiamento di strategia non da poco, che secondo i protagonisti avrebbe il potenziale per “rivoluzionare” il settore dei media.
Matt Mason, il vice-presidente del marketing di BitTorrent, così ha spiegato la novità al sito della Bbc : “Quando Edison ha inventato il giradischi, l’idea è stata di vendere la registrazione all’interno di un negozio”. Quello che loro propongono è che “la registrazione sia anche il negozio, o il film stsso sia il botteghino”. In pratica, la canzone o il video non sono più esclusivamente i prodotti venduti, ma il veicolo per vendere altro. Per certi aspetti, l’idea traduce nel mondo digitale quel che in parte succede nella realtà : il cinema vive più di gadget e Dvd che di incassi nelle sale.
Per promuovere il nuovo formato, l’azienda ha collaborato con l’etichetta musicale Ultra che ha diffuso materiale del Dj americano Kaskade . Quando l’utente scarica il file, è condotto su una pagina web che consente l’accesso immediato al trailer di una canzone o di un video. Occorre però inserire il proprio indirizzo e-mail per sbloccare altri contenuti, tra cui un libretto sul tour e un cortometraggio. E chi conosce il web, a questo punto, alza le antenne, perché sa quale merce preziosa sia un indirizzo di posta elettronica verso il quale promuovere concerti, dare informazioni, pubblicizzare gadget.
Conservando lo spirito della tecnologia peer-to-peer su cui si basa BitTorrent, che consente, appunto, di collegare utenti in rete in un rapporto di uno a uno senza intermediari, Bundle garantirebbe ai creativi di entrare in contatto diretto con i propri fan e acquirenti. Il singolo cantante, così come la corazzata Disney, potrebbero dire addio, dunque, a Facebook, Spotify , Netflix e qualunque intermediario.
L’idea è buona, la piattaforma di partenza molto conosciuta, e lo spirito in linea con un web che non si snaturi, ma neppure uccida ogni possibilità di guadagnare con la creatività . Non resta che la prova del tempo per monitorarne il successo o il fallimento.
Via lastampa.it
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