Chiude The Daily, il magazine per iPad
Il fallimento arriva a meno di 2 anni dal debutto. Murdoch: «E’ stata una grande innovazione ma non ha trovato abbastanza pubblico»
«E’ stata una grande innovazione ma non ha trovato abbastanza
pubblico e sarà chiuso». Con queste parole Rupert Murdoch, presidente di
News Corporation, decreta la fine di “The Daily”, l’avveniristico
progetto lanciato assieme ad Apple che si proponeva di creare un
application-giornale capace di far pagare la consultazione via Internet.
“The Daily” chiuderà i battenti il 15 dicembre e il suo fallimento
arriva a meno due anni dal debutto, avvenuto nel febbraio 2011. Fu
proprio Murdoch, in quell’occasione, a spiegare di aver avuto
l’intuizione di “The Daily” durante un incontro con Steve Jobs a breve
distanza dal lancio dell’iPad. L’idea di Murdoch era di creare
un’alternativa ai giornali in carta e, conteporaneamente, una risposta
al web gratuito.
Per questo “The Daily” nacque come un’application per tablet, con la possibilità di essere scaricato a 99 centesimi al giorno oppure con un abbonamento annulale di 39,99 dollari. Sin dall’inizio i dubbi furono legati al fatto che “The Daily”, essendo un’application, non era raggiungibile via web e dunque il suo pubblico era limitato a chi possedeva gli iPad: Murdoch si disse convinto che la scommessa valeva il rischio, nella convinzione che l’iPad fosse destinato a creare un nuovo tipo di navigazione del web. Ma i numeri degli abbonamenti gli hanno dato torto e l’editore angloaustraliano prima ha reagito, all’inizio dell’anno, mettendo alla porta un terzo dei 150 dipendenti e quindi, nell’impossibilità di riportare in pareggio il bilancio ha optato per la chiusura. «Sin dall’inizio The Daily è stato un esperimento coraggioso nell’editoria digitale e uno straordinario veicolo di innovazione per il quale ringrazio tutti i giornalisti che ci hanno lavorato - recita il comunicato firmato da Murdoch - ma purtroppo non abbiamo trovato un’audience sufficientemente ampia da sostenere il modello di impresa nel lungo termine». Di conseguenza “The Daily” viene liquidato ma «ciò che abbiamo appreso in questo periodo sarà messo a disposizione delle nostre altre testate». Da qui da decisione di nominare Jesse Angelo, fondatore e direttore, a editore del tabloid “New York Post”, dove era già stato in passato direttore editoriale.
Via lastampa.it
Per questo “The Daily” nacque come un’application per tablet, con la possibilità di essere scaricato a 99 centesimi al giorno oppure con un abbonamento annulale di 39,99 dollari. Sin dall’inizio i dubbi furono legati al fatto che “The Daily”, essendo un’application, non era raggiungibile via web e dunque il suo pubblico era limitato a chi possedeva gli iPad: Murdoch si disse convinto che la scommessa valeva il rischio, nella convinzione che l’iPad fosse destinato a creare un nuovo tipo di navigazione del web. Ma i numeri degli abbonamenti gli hanno dato torto e l’editore angloaustraliano prima ha reagito, all’inizio dell’anno, mettendo alla porta un terzo dei 150 dipendenti e quindi, nell’impossibilità di riportare in pareggio il bilancio ha optato per la chiusura. «Sin dall’inizio The Daily è stato un esperimento coraggioso nell’editoria digitale e uno straordinario veicolo di innovazione per il quale ringrazio tutti i giornalisti che ci hanno lavorato - recita il comunicato firmato da Murdoch - ma purtroppo non abbiamo trovato un’audience sufficientemente ampia da sostenere il modello di impresa nel lungo termine». Di conseguenza “The Daily” viene liquidato ma «ciò che abbiamo appreso in questo periodo sarà messo a disposizione delle nostre altre testate». Da qui da decisione di nominare Jesse Angelo, fondatore e direttore, a editore del tabloid “New York Post”, dove era già stato in passato direttore editoriale.
Via lastampa.it
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