tag foto tag foto tag foto tag foto

Tablet mania nelle aziende italiane

Oltre il 50% li utilizza già. Semplicità, portabilità e capacità di visualizzazione sono decisive



















Nelle aziende italiane spopolano i tablet. Secondo una indagine condotta su 230 CIO (Chief Information Officer), responsabili dei sistemi informativi di medie e grandi imprese nazionali, oltre la metà (56%) ha già introdotto con piena soddisfazione questi dispositivi mobili nel corso del 2012. Di più, tra quelli che non li hanno ancora adottati la maggioranza si dice intenzionata a farlo nel breve o nel medio/lungo termine.

A rendere pubblici questi dati è l’Osservatorio New Tablet & Business Application della School of Management del Politecnico di Milano che ha presentato la sua ricerca in un convegno tenuto il 21 giugno nel capoluogo lombardo.

I risultati dell'analisi indicano un fermento innovativo orientato alla Mobility in azienda, intesa come l’impatto delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT) a sostegno delle attività lavorative svolte in movimento, un tema che torna in grande evidenza grazie alla prepotente affermazione dei nuovi tablet, apparecchi mobili in genere rimpiazzo di notebook e netbook, quasi mai di smartphone.

Semplicità di utilizzo, maggiore portabilità e capacità di visualizzazione, facilità di condivisione delle informazioni e presenza di una continua connettività : sono le qualità che ne determinano l'avvento in azienda.

In una realtà economica in grande trasformazione contrassegnata dall'ondata tecnologica di new mobility la forza dei tablet - il cui prevalere viene esaminato in rapporto alla contestuale ascesa di applicazioni aziendali (business apps) e relative piattaforme di gestione (enterprise application store) - risiede in caratteristiche che li rendono mezzi più adatti a supportare le attività aziendali svolte in mobilità.

A spingere nella direzione di un loro più diffuso impiego in quanto facilitatori dei processi di business sono soprattutto le figure di vertice il cui imperativo è fare di più, meglio e più velocemente. Il 65% dei massimi dirigenti interpellati, Executive e C-Level, fa uso già di questi dispositivi (nel 2011 era il 55%) oppure ne usufruirà nel prossimo periodo (33%). In questa fascia professionale i tablet vanno ad aggiungersi ad altre apparecchiature che fanno parte della dotazione mobile. Anche tra il personale di vendita si nota un utilizzo significativo (29%) destinato a migliorare ancora di più in futuro (65%). Diverso il caso di manutentori e trasportatori fra i quali la percentuale di diffusione è molto minore.

Dalla ricerca dell'Osservatorio milanese emerge però che soltanto il 20% dei CIO permette ai dipendenti la possibilità di avere a disposizione per il proprio lavoro un congegno da loro stessi scelto, secondo un paradigma detto di “bring your own device”.

Per quanto riguarda la sicurezza, legata all'introduzione dei tablet, la maggior parte dei CIO, sensibile al problema, si dichiara più propensa ad architetture web-based per le applicazioni mobili (42%), evitando di memorizzare sui dispositivi dati aziendali riservati, in questo modo accessibili soltanto da remoto e tramite autenticazione. Sempre in tema di tutela, considerato il rischio più frequente di furto e smarrimento per i tablet, cresce l'orientamento al ricorso alla soluzione Remote Wipe che consente la cancellazione totale da remoto di ogni contenuto informativo.

Altro elemento di attenzione per i manager ICT è il sistema operativo. Dalle risposte fornite risulta che quello preferito è iOS, seguito da Android, QNX e Windows. Più in generale, sembra imporsi una logica multi-piattaforma, dal momento che oltre la metà dei CIO puntano su due o addirittura tre differenti sistemi operativi. Inoltre, molti di coloro che hanno introdotto un Enterprise Application Store, pensano in prospettiva all'opzione Private Enterprise Application Store, ossia a piattaforme totalmente private, implementate da una singola organizzazione, spesso idonee a interfacciarsi con sistemi operativi diversi e capaci di gestire applicazioni e device.

Rispetto alla concorrenza l'adozione di strumenti che favoriscono l'attività mobile può essere considerato senz'altro un fattore in grado di creare un vantaggio competitivo. Perciò un'impresa ha interesse a sviluppare questo aspetto. Secondo Andrea Rangone, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio, “per 1 CIO su 3 la Mobility è una ‘top priority’ già da quest’anno mentre lo sarà addirittura per 1 CIO su 2 nel prossimo anno. E anche i budget ICT destinati alla Mobility ne risentono, e sembrano immuni dai tagli alla spesa assai diffusi in questo periodo: nel 50% dei casi rimarranno costanti mentre per l’altro 50% aumenteranno addirittura”.

Via lastampa.it

Nessun commento

Powered by Blogger.