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Sarkozy: dialogo tra governi e web

















Da Mark Zuckerberg di Facebook a Eric Schmidt di Google, passando per i boss di Wikipedia e Twitter. L'Eliseo - alla presidenza di turno del G8 - ospita oggi e domani a Parigi il primo "e-G8", kermesse dedicata a tutti i grandi temi relativi alla Rete: dal cybercrimine alla proprietà intellettuale, dal fisco alla mobilità, dalla sicurezza all'istruzione a distanza. La manifestazione è stata fortemente voluta dal presidente Nicolas Sarkozy con l'intenzione di alimentare il dibattito sul web, inserito dai francesi nell'agenda dei Grandi al summit di Deauville (il 26 e 27 maggio). Internet è diventato "un vettore di potenza inedita" della libertà di espressione, ha sottolineato il presidente francese aprendo i lavori dell'e-G8, che termineranno domani sera alla vigilia del G8 dei capi di Stato e di governo. Sarkozy ha citato il ruolo dei social network nelle rivoluzioni in Tunisia e in Egitto ma anche sostenuto le necessità di un minimo di "valori" e "regole" condivise. "La trasparenza totale, quella che non concede riposo all'uomo, prima o poi va a scontrarsi con il principio stesso della libertà individuale" ha detto l'inquilino dell'Eliseo, in un passaggio che ha già scatenato polemiche fra i cyberattivisti e i blogger di mezzo mondo. Per questo, il web non può prescindere "da valori minimi, da regole minime" secondo Sarkozy che attualmente detiene sia la presidenza del G8 che del G20, i due forum delle principali potenze economiche.

I protagonisti di Internet, che i francesi si ostinano a chiamare "la toile", devono perciò - nella visione del leader francese - portare avanti un dialogo "responsabile" con i governi. Questa prima edizione dell'e-G8 è stata "concepita per offrire a ciascuno la possibilità di affrontare qualsiasi argomento: l'idea è che tutti possano avanzare proposte e idee in una discussione libera" ha sintetizzato Maurice Levy, il presidente della potente società di Pr Publicis che organizza l'evento. Il tema della Rete è però così vasto che in molti hanno già bollato l'iniziativa come un'operazione di facciata per Sarkò, il quale da un lato vuole rilanciare una visione della rete regolata e civilizzata (per poi magari avanzare riforme transnazionali su questioni-chiave come la fiscalità delle imprese) e dall'altro è in cerca di occasioni promozionali a un anno dalle fatidiche presidenziali. Senza dubbio, il secondo obiettivo è stato raggiunto: ai giardini delle Tuileries, cornice del forum, sono attesi 1.100 delegati delle principali realtà del web, dagli americani (Google, Facebook, Groupon,...) agli asiatici (Rakuten, Sina, Bharti, Huawei). Ci saranno, fra gli altri, Orange, Vivendi, eBay, Microsoft, Thomson Reuters, HP. Pochi i big italiani invitati a parlare: Franco Bernabè, presidente esecutivo di Telecom Italia, Luca Ascani, cofondatore e presidente di Populis, e Carlo De Benedetti, presidente del Gruppo Editoriale L'Espresso.

Fittissimo il programma. La prima tavola rotonda, stamattina, era dedicata al tema 'Internet e la crescita': ne hanno discusso John Donahoe (eBay), Jean-Bernard Levy (Vivendi), Hiroshi Mikitani (Rakuten, proprietario giapponese di Priceminister), Sunil Bharti Mittal (Bharti Airtel), Eric Schmidt (Google) e la ministra dell'Economia francese Christine Lagarde. Nel pomeriggio si parlerà di 'Internet e la società' con interventi di Tom Glocer (Thomson Reuters), Andrew Mason (Groupon), Stephane Richard (France Telecom -Orange), Sheryl Sandberg (Facebook), Klaus Schwab (World Economic Forum) e Jimmy Wales (Wikipedia). Sempre per oggi, sono previsti - fra l'altro - un discorso del tycoon Rupert Murdoch (News Corporation) e tavole rotonde sul futuro della rete e sulla 'Proprietà intellettuale nell'era digitale'. Per domani, giorno di chiusura, si è pensato a un approccio meno istituzionale e più incentrato sulla filosofia dei comportamenti sulla Rete e sulle esperienze degli inventori di software e piattaforme che hanno conquistato milioni di utenti. Star dell'incontro di chiusura sarà Mark Zuckerberg.

Fonte lastampa.it

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