tag foto tag foto tag foto tag foto

Il G8 decide il futuro di Internet


















Tutto è pronto per l'inizio dell'eG8, il forum sulla governance di Internet fortemente voluto dal presidente francese Nicholas Sarkozy. Molto si sa dell'identità degli illustri ospiti che affolleranno il parterre e animeranno le tavole rotonde; meno chiaro il discorso riguardante i contenuti: il tema della Rete è così vasto e due giorni sono così pochi, da dare qualche verosimiglianza alle teorie di chi vede quella di Sarkozy come un'operazione di facciata, utile da un lato a rilanciare la sua visione di un'Internet doma e civilizzata, prona agli interessi dei produttori di contenuti multimediali e, dall'altro ottima come passerella a un anno dalle presidenziali d'Oltralpe.

È singolare che per un evento in teoria così importante gli inviti siano stati inviati ai partecipanti con un preavviso così ristretto e che all'evento stesso sia stata data, dai grandi circuiti informativi internazionali, una copertura mediatica tutto sommato abbastanza ridotta. Il programma stesso dell'evento è filtrato in Rete solo nei giorni scorsi. Ma lasciamo perdere questi piccoli misteri e scorriamolo, questo programma.

Martedì mattina, dopo il discorso di benvenuto di Sarkozy e l'introduzione di Maurice Levy, presidente della potente società di Pr Publicis, che organizza l'evento, la prima tavola rotonda sarà dedicata a “Silicon Power: Internet e la crescita economica” che riunità personalità di tutti i continenti, fra cui John Donahoe (eBay), Jean-Bernard Lévy (Vivendi), Hiroshi Mikitani (della società giapponese di shopping online Rakuten, fra le prime dieci aziende Internet del mondo) e Eric Schmidt (Google).

La seconda tavola rotonda avrà come oggetto l'influsso della Rete sulla società, partendo dai casi, particolarmente attuali, delle rivolte popolari scoppiate in Nord Africa e Medio Oriente, fortemente alimentate dal sapiente utilizzo, da parte dei manifestanti, dei social media come Facebook e YouTube. Fra i relatori, Tom Glocer (Thomson Reuters), Andrew Mason (Groupon), Sheryl Sandberg (Facebook), e il fondatore di Wikipedia Jimmy Wales.

Futuro della Rete, contenuti e proprietà intellettuale e “conversazioni con figure leggendarie del Web”, impersonate nella circostanza dal presidente di Groupon Andrew Mason e dal francese Gilles Babinet, presidente del neonato Conseil national du numérique – l'organismo voluto da Sarkozy per cementare e coordinare i legami fra governo e società dell'hi-tech - sono gli ingredienti del programma del pomeriggio di martedì.

Interessante notare la composizione del gruppo di relatori del panel dedicato alla proprietà intellettuale: accanto a Antoine Gallimard, dell'omonima casa editrice, che ha appena fatto causa a Google per impedire che digitalizzi libri ormai fuori commercio, siederanno Jim Gianopulos di 20th Century Fox, Pascal Negre della filiale francese di Universal Music, e Hartmut Ostrowski del colosso editoriale tedesco Bertelsmann.

Il programma di mercoledì, secondo e ultimo giorno dei lavori, e anche i nomi che compaiono fra i partecipanti, sono all'insegna di un approccio meno istituzionale e più incentrato sulla filosofia dei comportamenti sulla Rete e sul lavoro di chi, sporcandosi le mani, ha creato software e piattaforme destinati ad essere usati di milioni di utenti.

Nomi come quello di Mark Zuckerberg - star dell'incontro di chiusura -, Lawrence Lessig, Carlo de Benedetti (Gruppo Espresso, uno degli unici tre italiani presenti, assieme a Franco Bernabè di Telecom e Luca Ascani di Populis), non hanno bisogno di molte presentazioni.

Meno riconoscibili, forse, per i non addetti ai lavori, ma ugualmente importanti, sono le presenze di Niklas Zennström, creatore di Kazaa e Skype, Sean Parker, fondatore di Napster, Jeff Jarvis, Andrew Keen, Arthur Sulzberger (direttore del New York Times). Per quanto riguarda gli argomenti in agenda, si spazia dalla nascita e crescita di una startup agli strumenti digitali per gli attivisti del nuovo millennio; dal rapporto fra i media tradizionali, i giornali in primis e la Rete all'adozione degli Open Data come strumento di trasparenza e valutazione dell'operato dei governi; dal ruolo delle piattaforme mobile nella trasformazione dell'e-commerce all'impatto della rivoluzione digitale sulle piccole e medie imprese.

Di carne al fuoco ce ne sarà tanta, insomma, e alla fine della due giorni, spetterà a un ristretto gruppo di partecipanti l'onore e onore di sintetizzare le proposte della convention in una serie di messaggi da portare a Deauville, dove a partire dal 26 maggio si svolgerà il G8 dei “grandi”. Quello vero.

Fonte lastampa.it




Nessun commento

Powered by Blogger.