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WWDC 2015, tutte le novità di Apple

Parte domani a San Francisco la conferenza degli sviluppatori per iOS e Mac. Molte le indiscrezioni, poche le certezze: su tutte una nuova versione di iTunes per sfidare Spotify sulla musica in streaming
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Si apre domani a San Francisco l’annuale conferenza degli sviluppatori Apple. La WWDC 2015 si terrà come al solito al Moscone Center, e sarà aperta dal keynote introduttivo del Ceo Tim Cook: alla vigilia, le indiscrezioni si moltiplicano, e in attesa di capire quali si concretizzeranno in veri annunci, eccone una rassegna completa.

Mac
Di rado Apple punta sulla Worldwide Developers’ Conference per i grandi annunci. L’ultimo di rilievo fu l’iPhone 4, nel 2010, presentato da Steve Jobs; nel 2012 arrivò il MacBook Pro con retina display, l’anno dopo la Time Capsule ridisegnata e il Mac Pro. Proprio il computer desktop professionale potrebbe essere oggetto di una revisione quest’anno, dal momento che dal 2013 non è stato mai aggiornato e nel frattempo Intel ha lanciato nuovi processori più potenti. Non sono previste novità, invece, per nessuno degli altri computer: MacBook Pro e Air sono stati da poco rinnovati, i primi con il trackpad Force Touch, i secondi con chip leggermente più veloci, mentre ad aprile ha debuttato il MacBook supersottile. Così l’unico modello ancora da aggiornare quest’anno è il Mac Mini, che però difficilmente avrà l’onore di salire sul palco: potrebbe essere annunciato in sordina, com’è successo per il nuovo iMac 5K appena qualche settimana fa.

iPhone e iPad
Nessuna speranza per l’iPhone 6s o come si chiamerà: il mese è settembre, concordano tutti gli esperti della Mela. Di solito a ottobre si parla invece di iPad, ma chissà che non sia il caso di aggiornare il modello più piccolo, fermo ancora al processore di due anni fa: la terza generazione ha aggiunto soltanto un nuovo colore e il sensore per le impronte digitali. Potrebbe invece essere il momento giusto per l’iPad Pro, di cui si parla da parecchio tempo: un tablet dedicato al mondo professionale e alle scuole, con schermo da 12 pollici. I rumor, però, negli ultimi tempi non lo danno più come certo e ne rinviano il lancio ad ottobre.

Apple tv e Apple Watch
Così rimane l’Apple tv, da troppo tempo negletta: anche qui, i rumor si sprecavano fino a poco fa, descrivendo anche un nuovo telecomando touch e un ruolo centrale nel sistema di domotica della Mela. Ma secondo le indiscrezioni - forse messe in circolazione proprio da Cupertino - le trattative con le reti televisive americane sono in corso e gli accordi non ancora finalizzati. E non avrebbe senso presentare un nuovo apparecchio senza nuovi contenuti.
Per l’Apple Watch non sono attese novità sostanziali: presentato lo scorso settembre, è in vendita solo da aprile, e anzi in molti Paesi tra cui l’Italia, arriverà il 26 giugno. Potrebbe esserci qualche novità su disponibilità e procedura di acquisto: finora, infatti, comprare lo smartwatch della Mela in negozio è impossibile senza una prenotazione online, e in generale anche sul web i tempi di attesa sono ancora lunghi. Arriveranno nuovi materiali e nuovi colori, ma con ogni probabilità non prima della stagione natalizia.

iTunes e App Store
Lo scorso anno Apple ha acquistato Beats Music e da allora le cuffie di Dr. Dre sono disponibili in oro e grigio siderale; qualche modello è stato rivisto ma per il resto nessuna novità sostanziale. Potrebbe arrivare ora: un servizio di streaming musicale basato su quello di Beats, appunto, con playlist scelte da critici, musicisti e deejay. Non avrebbe pubblicità ma solo un canone di abbonamento mensile: il modello sarebbe insomma più Netflix che Spotify, anche se chiaramente è quest’ultimo il vero concorrente. Apple è sempre il più grande negozio online di musica, ma il modello dell’acquisto di file musicali non appassiona i più giovani, per cui l’accesso è più importante del possesso. La musica si può ascoltare legalmente, conservare sullo smartphone, sincronizzare tra tutti i computer: chissà se davvero Apple limiterà il servizio ai suoi prodotti oppure, come sostiene qualche osservatore, coglierà l’occasione per allargare il mercato. A noi pare più probabile la prima ipotesi: iTunes in streaming (o Apple Music, come lo chiama il Financial Times) potrebbe diventare un motivo in più per scegliere i prodotti della Mela, visto che per il fatturato di Cupertino i proventi delle canzoni non sarebbero comunque rilevanti.
E a proposito di fatturati, Apple si appresterebbe anche a rivedere la politica dei prezzi per gli acquisti nelle sezioni Edicola e nello store dell’Apple tv e non richiederebbe più il 30 per cento degli abbonamenti: una mossa per aumentare il numero delle testate e delle reti televisive disponibili.

iOS
Come dice il nome, la Worldwide Developers’ Conference è un evento dedicato agli sviluppatori, cioè chi realizza programmi e app per le piattaforme Apple. iOS ha già 1,4 milioni di app, ma continua a crescere a ritmi impensabili. Certo, per centinaia di idee che hanno successo altre migliaia vengono subito dimenticate, ma dal debutto dell’App Store nel 2008 fino allo scorso anno, Apple ha versato agli sviluppatori oltre 25 miliardi di dollari e solo in Europa si stima che siano circa 530.000 i posti di lavoro direttamente legati all’ecosistema iOS.
Il nuovo sistema operativo punterà sulla qualità, più che su funzioni rivoluzionarie o grandi cambiamenti nell’interfaccia. Sarà un sistema scalabile, che si potrà installare anche su iPhone e iPad datati senza rallentarli. Le funzioni aggiuntive saranno disponibili a seconda dell’hardware: se il processore consente di ottenere prestazioni accettabili funzioneranno, altrimenti non verranno installate. Il vantaggio è evidente: a differenza di Android, che oscilla tra mille versioni, iOS 9 livellerà verso l’alto la piattaforma software dei dispositivi mobili di Apple, un vantaggio soprattutto nei mercati più poveri, dove fiorisce il commercio dei modelli di seconda mano.

OS X
A parte qualche piccolo ritocco estetico, molti segnalano poi la possibilità di un multitasking più evoluto su iPad (e forse anche su iPhone 6, visto lo schermo più grande), per il resto c’è da aspettarsi che iOS 9 prosegua nella strada dell’integrazione con OS X già iniziata con iOS 8 e Yosemite. Del nuovo sistema operativo per Mac invece si sa pochissimo: una delle poche certezze è che aumenteranno le funzioni disponibili per il trackpad Force Touch e che potrebbe esserci qualche miglioramento nelle prestazioni della batteria dei portatili.
Grande curiosità infine per la domotica, dopo che Home Kit, la piattaforma presentata lo scorso anno, è rimasta del tutto inutilizzata: questa volta potrebbero arrivare i primi gadget e le prime applicazioni per controllare la casa dallo schermo dell’iPhone o tramite Siri.


Via lastampa.it
 

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