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Tim Cook ricorda Steve Jobs: “I valori sui quali ha creato Apple saranno sempre con noi”

l Ceo invia una mail ai dipendenti nell’anniversario della scomparsa del fondatore. Ma in tre anni l’azienda è molto cambiata, e si avvia ad altre trasformazioni. In serata l’omaggio delle tv italiane, con il film di Ashton Kucher e due documentari













Steve Jobs è sepolto nel cimitero di Alta Mesa, senza una lapide, senza nemmeno il nome scritto da qualche parte a segnare la sua tomba nell’erba. E oggi, nel terzo anniversario della sua morte, forse solo qualche fedelissimo saprà trovare il posto dove far cadere un fiore per celebrarlo.

La mail di Cook
Ma il fondatore di Apple non è stato dimenticato. «La visione di Steve va molto oltre gli anni in cui è stato in vita e i valori sui quali ha fondato Apple saranno sempre con noi. Molte delle idee e dei progetti ai quali lavoriamo oggi sono partiti dopo la sua morte, tuttavia la sua influenza su essi - e su tutti noi - è inconfondibile»: così l’attuale amministratore delegato di Apple, Tim Cook, ricorda Steve Jobs a tre anni dalla morte, avvenuta il 5 ottobre 2011. Come negli anni scorsi, Cook ha scritto una mail ai dipendenti della società di Cupertino in cui, oltre a ricordare l’anniversario, esprime il suo riconoscimento per quanto Jobs ha dato all’azienda e al mondo con le sue intuizioni. «Sono sicuro che molti di voi penseranno a lui quel giorno, così come so che lo farò anche io - scrive Cook -. Spero vi prenderete un momento per apprezzare in quanti modi Steve ha reso il nostro mondo migliore. I bambini imparano in modi nuovi grazie ai prodotti che lui ha inventato. Le persone più creative sulla Terra usano questi prodotti per comporre sinfonie o musica pop, e scrivono di tutto, dalle novelle alle poesie fino agli sms. Il lavoro della vita di Steve ha prodotto la tela su cui gli artisti creano i propri capolavori. Grazie per il vostro aiuto nel portare l’eredità di Steve nel futuro», conclude Cook nella lettera ai dipendenti.

L’Apple Watch
E oggi il futuro di Apple, dopo i primi tempi di incertezza, sembra finalmente tracciato, anche grazie all’Apple Watch, il primo prodotto veramente nuovo arrivato da Cupertino in tre anni. Non si sa se Jobs abbia fatto in tempo a dare il suo parere sullo smartwatch (Cook in una recente intervista ne parla come di un progetto avviato dopo la morte del fondatore, mentre Jonatahan Ive ha detto di averci lavorato per tre anni), però è innegabile che rappresenta per Apple l’apertura a un mercato nuovo e potenzialmente enorme, dove i concorrenti sono già molti e molto agguerriti. Una scelta obbligata, si potrebbe obiettare. Oppure una mossa strategica: aspettare che altri lancino i loro prodotti, poi presentare l’interpretazione di Apple, com’era successo già con iPod, iPhone, iPad. Certo è che molte delle nuove tecnologie introdotte con il Watch si vedranno prossimamente in altri prodotti Apple: dallo schermo in zaffiro al touch sensibile alla pressione, dal motore di vibrazioni di nuova concezione al connettore magnetico per la ricarica, e molto altro.

L’iPhone 6
Poi ci sono l’iPhone 6 e il Plus: due strappi al principio più volte enunciato da Jobs secondo cui la dimensione ideale dello schermo di uno smartphone deve consentire di raggiungere ogni punto col solo pollice. Apple ha ampliato i display, ma anche inserito una funzione che permette di utilizzarli col pollice (la chiamano Reachability). Ma Steve Jobs era un acuto osservatore: prima o poi avrebbe certamente cambiato idea da solo e, da imbattibile venditore, avrebbe saputo inventarsi un modo per proporre i nuovi display come un’invenzione geniale di Apple. Con la sua capacità di distorcere la realtà avrebbe lanciato l’iPad mini da 7,9 pollici e l’atteso modello da 12,9 pollici come perfettamente coerenti con le sue idee, anche se più volte aveva argomentato che la dimensione ideale per un tablet era quella del modello standard lanciato nel 2010.

Lo spirito
Così non è solo nei prodotti che si deve cercare l’anima del fondatore (cosa avrebbe pensato dell’obiettivo dei nuovi smartphone, che sporge dal profilo?), quanto nello spirito di Apple. L’azienda tecnologica più importante del mondo è ancora capace di pensare come una startup, lascia ancora spazio alla fantasia, ha ancora nel suo Dna i geni dell’arte e quelli della scienza, anche se è vero che con Tim Cook ha cambiato volto. Il team dirigente è tutto nuovo, con parecchi nomi che arrivano dalla moda, come Angela Ahrendts (da Burberry), Paul Deneve (Yves Saint Laurent), Patrick Pruniaux (già vicepresidente di Tag Heuer). Apple si è schierata pubblicamente sul tema dei diritti civili alle coppie gay, sull’ecologia, la diversità etnica e di genere, ha rinfrescato la sua immagine con l’acquisizione di Beats, ma è cambiata pure la comunicazione, con un nuovo responsabile per i social media e un nuovo capo dell’ufficio stampa. Ultimo, in ordine di tempo, l’annuncio dell’arrivo di Mark Newsom, uno dei più importanti designer industriali del mondo, che affiancherà Jonathan Ive su progetti specifici.

Fine di un’era
Cook ha scelto opportunamente di aprire l’ultimo grande evento Apple con un video giocato ancora sullo slogan più famoso della Mela, quel “Think Different” nato proprio nel momento della peggiore crisi. E i rimandi al passato erano tanti: dallo stesso teatro, dove era nato l’iMac, agli U2, che con Jobs avevano presentato una versione speciale dell’iPod. Allo stesso tempo, però, si è vista la nuova Apple: che riserva un terzo dei posti ai suoi dipendenti, che è più aperta e amichevole nella relazioni pubbliche, che scommette sulla moda oltre che sulla tecnologia. E che non chiama il suo prodotto più atteso iWatch, come tutti si sarebbero aspettati, ma Apple Watch, a segnare un coraggioso stacco, un nuovo pensiero differente: perché l’era della “i” è finita con Steve Jobs. Ma il nome del fondatore, ha raccontato Cook in una recente intervista, è ancora sulla targhetta della porta del suo ufficio di Cupertino.

In tv una serata dedicata a Steve Jobs
Da uomo comune a fondatore dell’impero Apple: è questa l’ascesa di uno dei personaggi più rivoluzionari dei nostri tempi. Per ricordarlo, Sky Cinema 1 HD dedica la prima serata al biopic JOBS, realizzato da Joshua Michael Stern e interpretato da Ashton Kutcher (Butterfly Effects, The Guardian, Appuntamento con l’amore) insieme a Josh Gad nei panni del socio fondatore della Apple Steve Wozniak.

History HD alle 15.10 dedicherà al fondatore della Apple lo speciale documentario I signori del futuro: Steve Jobs, in cui verrà approfondita la controversa figura e i traguardi che ha raggiunto tentando di spodestare la concorrenza di Ibm e Microsoft. Mentre Discovery Science trasmetterà alle 20.10 iGenius: la rivoluzione di Steve Jobs, lo speciale condotto da Adam Savage e Jamie Hyneman, interpreti dello spirito di innovazione attraverso la curiosità intellettuale e la pop science con il loro show Mythbusters. Lo speciale è arricchito da interviste a personaggi che testimoniano come la propria vita sia stata influenzata dalle sue invenzioni. Parlano gli uomini che in prima linea hanno seguito la nascita del personal computer: non solo dirigenti Apple, ma anche giornalisti, musicisti, registi e designer. 

Via lastampa.it

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