Apple diabolica, si è venduta l'anima a un troll dei brevetti
Apple si è accordata con un patent troll, cioè un azienda che rileva licenze al solo scopo di usarle in tribunale. Le notizie disponibili al momento sono frammentarie, ed è ancora presto per trarre conclusioni; per ora si sa che Apple ha ceduto alcuni dei propri brevetti a un'azienda chiamata Digitude Innovations, che ora li sta usando per denunciare concorrenti come RIM, HTC, LO, Motorola, Samsung, Nokia e altri.
Il trasferimento tuttavia non è stato diretto, ma si può ricostruire esaminando i documenti pubblici. Prima Apple ha ceduto i brevetti a Cliff Island LLC, che ha sua volta li ha trasferiti a Digitude Innovations.
Non si sa praticamente nulla di Cliff Island LLC. Jason Kinkaid di Techcrunch si è recato direttamente presso i loro uffici - non esiste un numero di telefono - ma non li ha trovati, incappando invece in quelli di Altitude Capital, un'altra società che fa affari con la gestione della proprietà intellettuale (IP), tra i finanziatori di Digitude Innovations. Una struttura aziendale oscura che lascia spazio a ipotesi tutt'altro che edificanti per Apple.
La casa di Cupertino ha quindi preferito evitare andare in tribunale, affidando a qualcun altro il lavoro sporco - cioè denunciare i concorrenti, nel tentativo di ostacolarne gli affari? Secondo Kinkaid l'azione di Apple non è diretta contro gli avversari commerciali, ma piuttosto parte di un accordo con Digitude, che forse poteva avanzare qualche pretesa contro le proprietà della stessa Apple proprio in forza dei molti brevetti che possiede. Insomma, Apple avrebbe dovuto cedere a un ricatto.
Anche se così fosse - ed è un'ipotesi tutta dimostrare - l'azienda di Cupertino non ne esce molto bene. E c'è sempre la possibilità che Apple abbia agito in questo modo volontariamente. È comunque amareggiante per i consumatori vedere che l'innovazione tecnologia finisca per essere deformata da beghe legali, da procedure farraginose che in apparenza dovrebbero proteggere l'inventiva e la creatività, ma che ogni giorno di più sembrano invece ostacolarla.
Il trasferimento tuttavia non è stato diretto, ma si può ricostruire esaminando i documenti pubblici. Prima Apple ha ceduto i brevetti a Cliff Island LLC, che ha sua volta li ha trasferiti a Digitude Innovations.
Non si sa praticamente nulla di Cliff Island LLC. Jason Kinkaid di Techcrunch si è recato direttamente presso i loro uffici - non esiste un numero di telefono - ma non li ha trovati, incappando invece in quelli di Altitude Capital, un'altra società che fa affari con la gestione della proprietà intellettuale (IP), tra i finanziatori di Digitude Innovations. Una struttura aziendale oscura che lascia spazio a ipotesi tutt'altro che edificanti per Apple.
La casa di Cupertino ha quindi preferito evitare andare in tribunale, affidando a qualcun altro il lavoro sporco - cioè denunciare i concorrenti, nel tentativo di ostacolarne gli affari? Secondo Kinkaid l'azione di Apple non è diretta contro gli avversari commerciali, ma piuttosto parte di un accordo con Digitude, che forse poteva avanzare qualche pretesa contro le proprietà della stessa Apple proprio in forza dei molti brevetti che possiede. Insomma, Apple avrebbe dovuto cedere a un ricatto.
Anche se così fosse - ed è un'ipotesi tutta dimostrare - l'azienda di Cupertino non ne esce molto bene. E c'è sempre la possibilità che Apple abbia agito in questo modo volontariamente. È comunque amareggiante per i consumatori vedere che l'innovazione tecnologia finisca per essere deformata da beghe legali, da procedure farraginose che in apparenza dovrebbero proteggere l'inventiva e la creatività, ma che ogni giorno di più sembrano invece ostacolarla.
Via tomshw.it
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