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Jobs,la apple e icloud.

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Il cloud computing fa un altro importante passo avanti con l’arrivo di iCloud della Apple. Il cambiamento in atto non è piccolo, porterà noi tutti a cambiare le nostre abitudini, come è già capitato in passato. E non pensate che si tratti di una roba che interessa, come certamente sarà all’inizio, soltanto gli appassionati di musica. iCloud, il nuovo servizio annunciato da Steve Jobs a San Francisco ieri, spingerà l’intera industria digitale verso una frontiera nuova. Stiamo lasciandoci alle spalle un’era intera, quella dominata dai computer personali, che pian piano cambieranno, si trasformeranno, saranno sempre più mobili, più leggeri, più legati alla rete, ai server che conterranno i nostri dati altrove. Niente supporti, niente cd o dvd, niente chiavette, e poi pian piano niente carta.
Jobs, in questo caso, non ha inventato nulla, l’idea di base andrebbe accreditata alla Sun Microsystem e al suo motto “The Network Is The Computer”. Motto che però solo oggi e solo per merito di Apple, diventa vero. In realtà è già iniziato a diventare vero da qualche tempo, da quando abbiamo messo in tasca i primi iPhone, il primo mattone dell’universo post-pc, che oggi si trasforma in maniera definitiva, con l’avvento dei nuovi sistemi operativi proposti da Jobs e con la possibilità di aggiornare le macchine portatili senza più bisogno di collegarle ad un pc.
Potremmo intrattenervi a lungo su come la giornata di ieri segnerà un ennesima tappa di un cambiamento storico, fatto di app al posto del vecchio software, fatto di prezzi infinitamente più bassi (le app costano meno dei vecchi programmi, il nuovo sistema operativo di Apple costa 100 dollari in meno), fatto di macchine semplici e intuitive, fatto di touch, senza fili e senza tastiere. Ed è la Apple a dettare le regole, tutti seguono il loro gioco e anche quando cercano di anticiparlo, come hanno fatto Amazon e Google con i loro cloud, è difficile che vincano la partita anche se partono meglio delle volte precedenti.
Il mattone iniziale di questa nuova costruzione è l’iPhone, il cui concetto operativo sta dilagando, è già dilagato, sta cambiando l’intera fruizione dei contenuti digitali, sta cambiando i sistemi operativi degli altri, sta cambiando il mondo in maniera sottile e continua, basta pensare a com’è fatto Android, a come è il Chromebook, a come cambia il sistema operativo del Mac, all’App store della Intel, ai mille segnali che stanno arrivando da ogni parte.
Jobs ha le idee chiare, il suo ecosistema si allarga, le sue possibilità si moltiplicano, il che non vuol dire che il suo potere sia eterno o che stia decidendo da solo il nostro futuro. Basta ricordare la parabola di Microsoft, che dominava il mondo negli anni Novanta e che oggi si muove con indicibile affanno. Le alternative all’Apple Mondo ci sono, bisognerà vedere se saranno in grado di essere interessanti per gli utenti, per chi deve mettere le mani al portafoglio e decidere a chi dare i propri denari per ottenere in cambio servizi.

Fonte assante.blogautore.repubblica.it

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