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I brevetti Nokia costeranno ad Apple 600 milioni di dollari

Nokia e Apple hanno siglato un accordo che consente alla casa della Mela di diventare licenziataria di alcuni brevetti Nokia. Le cifre dell’accordo non sono state rese pubbliche, ma è probabile che Apple pagherà una cifra intorno ai 608 milioni di dollari. La cifra è simile a quella già pagata in passato da altre aziende in casi simili: RIM, la stessa Nokia, Samsung, LG. 

Come abbiamo già avuto modo di scrivere ieri, Nokia e Apple hanno siglato un accordo che consente alla casa della Mela di diventare licenziataria di alcuni brevetti Nokia. Il pagamento di Apple a Nokia pone termine alle controversie e si ritiene che l’accordo con la casa di Cupertino possa avere un impatto certamente positivo sulla recente revisione delle stime Nokia per il secondo trimestre 2011, relativamente al margine operativo (non IFRS) della divisione Devices & Services.
Le cifre dell’accordo non sono state rese pubbliche, ma è probabile che Apple pagherà una cifra intorno ai 608 milioni di dollari: tale cifra è stata calcolata dall’analista Kai Korschelt di Deutsche Bank, tenendo conto di un tasso per il pagamento delle royalty dell'1% sulle centinaia di milioni di iPhone venduti. La cifra è simile a quella già pagata in passato da altre aziende in casi simili: nel marzo del 2006, ad esempio, Research In Motion (RIM) pagò NTP (società statunitense detentrice di vari brevetti), 612.5 milioni di dollari; nel 2008 Nokia pagò a Qualcomm (dopo una battaglia durata due anni), 2.3 miliardi di dollari; l’anno dopo, nell’aprile del 2009, Qualcomm accettò di pagare a Broadcom (importante produttore mondiale di chip del settore mobile) 891 milioni di dollari in quattro anni. Samsung e LG hanno patteggiato il pagamento di royalty con Kodak, rispettivamente per 550 e 414 milioni di dollari.
I pagamenti in base al fatturato potrebbero consentire a Nokia di ottenere da Apple almeno 137.6 milioni di dollari a trimestre. Il successo di Apple porterà nelle casse di Nokia un flusso costante di denaro e altri dollari sonanti potrebbero arrivare da altri big (nel mirino di Nokia ora potrebbe esserci Android), tuttavia gli analisti sono concordi che la società finlandese non deve curarsi di questa vittoria, ma studiare una strategia complessiva a lungo termine nel settore della telefonia. L’azienda a tutt’oggi non ha ancora abbracciato totalmente la transizione verso Windows Phone 7.

Fonte macitynet.it

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