iPhone e iPad non ci spiano (quasi) più.

Come aveva promesso Steve Jobs, Apple ha rilasciato un aggiornamento di iOS per risolvere il problema del file nascosto che registrava i dati geografici di chi usa un iPhone o un iPad 3G. iOS 4.3.3 è stato rilasciato da due giorni ed effettivamente abbiamo avuto modo di provare che non è più possibile visualizzare i movimenti dell’apparecchio con iPhone Tracker, come succedeva fino a qualche giorno fa. In realtà la cache con i dati non viene eliminata, ma ridotta a una settimana invece di un anno, e non viene affatto registrata se si disattivano i servizi di geolocalizzazione nelle impostazioni. In più, il file non viene copiato sul computer in caso di backup del dispositivo.
Per il resto, iOS 4.3.3 non sembra offrire portare novità, eccetto forse un leggero miglioramento nella durata della batteria e qualche bugfix minore.

Non sappiamo se anche i dati della geolocalizzazione conservati per un anno potessero davvero essere considerati un bug (così aveva detto Jobs), ma vale almeno la pena di segnalare come Apple si sia mossa velocemente e con grande chiarezza per evitare che nascesse un location-gate in grado di danneggiarne l’immagine. L’aspetto inquietante della vicenda è semmai un altro: sia Android che Windows Phone includono certamente funzioni analoghe, ma non sembra che ci sia stata da parte dei concorrenti i Apple una corsa a fare chiarezza, anche se questa sarebbe stata certamente l’occasione giusta, ricavandoci magari anche qualcosa in termini di pubblicità.

D’altra parte è impensabile che Google potesse intervenire con la velocità di Apple, considerate le molte diverse versioni di Android presenti sul mercato (senza poi contare quelle personalizzate dai vari produttori, che avrebbero richiesto di un ulteriore ottimizzazione). E i problemi di Redmond nel distribuire la prima patch di Windows Phone sono noti (e gravi, tanto che è stata la stessa Microsoft a chiedere di non aggiornare certi modelli di smartphone).

Fonte lastampa.it