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Anche in Italia l’iPhone Air senza Sim Card

L’iPhone più atteso di Apple è ultrasottile ma rinuncia alla tradizionale Sim Card. Una rivoluzione inevitabile

­Un giorno, si spera non troppo lontano, tutti i telefoni adotteranno una eSim: è più semplice, più sicura, più rispettosa dell’ambiente, più economica della vecchia Sim. Intanto, dalla prossima settimana, chi acquisterà il nuovo iPhone Air sarà - volente o nolente - già nel futuro: Apple ha deciso infatti di eliminare la Sim fisica dal modello più chiacchierato di quest’anno. E non solo in Usa, dov’è la norma dal 2022, ma in tutto il mondo.

La storia

La prima Sim (Subscriber Identity Module) è stata sviluppata dal produttore di smart card tedesco Giesecke & Devrient, che fino a oggi ne ha venduto più di 10 miliardi in tutto il mondo. Dal 1991 a oggi, è cambiata pochissimo: da standard è diventata micro, poi nano, mentre la capacità di memoria è aumentata. Nei telefoni attuali non c’è più motivo di avere una Sim card: i pochi dati che contiene stanno tranquillamente nella memoria anche del dispositivo più economico, e non è una ragione di sicurezza a richiedere di inserire una scheda nell’apparecchio per poter accedere alla rete cellulare.

Come funziona

La caratteristica principale della eSim (Embeddeed Subscriber Identity Module) è che il modulo Sim è registrato in modo permanente in un chip nel dispositivo. Per attivarla, bisogna installare il profilo specifico del gestore di rete mobile, un’operazione semplicissima, che di solito consiste nell’inquadrare un QR code inviato per mail. L’eSim offre diversi vantaggi:

  • è possibile attivare un contratto di telefonia mobile in modo semplice e rapido e utilizzare più operatori contemporaneamente, ad esempio per scopi privati e professionali.
  • In viaggio si può sfruttare un operatore locale per chiamare e navigare.
  • Non si perde.
  • E inquina meno, perché non richiede plastica, imballaggi o corrieri per il trasporto.
  • L'eSim può anche essere trasferita da un dispositivo all'altro: è sufficiente cancellarla dal vecchio dispositivo e riutilizzare il QR code sul nuovo smartphone.

Uno standard

Compatibili con eSim sono tutti i modelli di iPhone prodotti dal 2018 in poi; la scheda virtuale si può utilizzare per il piano in abbonamento principale oppure con l’opzione Dual Sim in accoppiata con una Sim fisica. La tecnologia è disponibile anche su quasi tutti gli smartphone Android, ed è uno standard mondiale supportato dalla maggior parte degli operatori. Quest’anno si stima che il numero di dispositivi con Sim virtuali supererà i 3,4 miliardi; moltissimi smartphone (e tablet e computer e wearable) sono compatibili con la eSim, pochissimi però adoperano soltanto la scheda virtuale. Tra questi, ricordiamo il Razr di Motorola, che nella prima versione con display pieghevole adottava solo una eSim; l’azienda poi ha fatto retromarcia.

  

Dal floppy a Flash

Più che nell’aggiungere, l'innovazione va forse cercata nel coraggio di togliere. Quando, nel 1998, Steve Jobs eliminò il floppy dall’iMac sembrò una mossa avventata. Due anni dopo, i floppy disk praticamente non esistevano più, sostituiti dalle chiavette Usb. Lo stesso successe più tardi con cd e dvd, e oggi i masterizzatori sono un ricordo lontano. Il primo iPhone sostituì i pulsanti con il touchscreen, e non supportava il formato Flash, allora popolarissimo. Nel 2025 non esistono praticamente smartphone con tastiera, e Flash è archeologia digitale. A Cupertino hanno poi sacrificato sull’altare del progresso il jack per la cuffia e l’alimentatore, e presto altri produttori hanno fatto altrettanto. Ora è la volta della Sim, che tecnologicamente non ha più alcun senso. Per gli operatori, però, rimane una fonte importante di guadagno e un modo per legare a sé i clienti: e ci vorrà tempo perché scompaia definitivamente.

Via repubblica.it 

 

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