Sull’Apple Watch arriva l’elettrocardiogramma, anche in Italia: ecco come funziona
Con un aggiornamento software, l’ultimo modello di smartwatch Apple è
in grado di registrare il tracciato ECG, da inviare al medico: così è
possibile scoprire aritmie e fibrillazioni atriali, e curarle
precocemente

Il segreto è non fare niente. Ma essere sempre attenti, quando l’Apple
Watch comincia a vibrare: così Vincenzo Bottiglieri, 65 anni, ex maestro
di sci, ha scoperto un infarto, così altre persone nel mondo hanno
evitato ictus, hanno saputo di avere una fibrillazione atriale o
scompensi cardiaci. E qualcuno all’orologio di Apple deve la vita.
Arriva l’elettrocardiogramma
Con iOS 12.2 e un aggiornamento di WatchOS (la versione
5.2), lo smartwatch di Apple permetterà anche in Italia di tracciare un
elettrocardiogramma, come succede già negli Stati Uniti. La funzione è attiva solo sul modello più recente, il Series 4,
ed è semplicissima da usare: dopo averla abilitata sull’app Salute da
iPhone, basta un tocco sull’Apple Watch e poi si può cominciare a
tracciare il battito. L’orologio deve essere al polso, e bisogna premere
un dito della mano opposta sulla Digital Crown; in trenta secondi l’Ecg
è pronto. L’anteprima sullo schermo del Watch è già indicativa, ma
dall’app Salute si vede meglio, ed è possibile esportarla come file pdf
da inviare al medico curante via mail, messaggio o chat. Al referto si
possono anche aggiungere eventuali sintomi.
Che valore ha questo elettrocardiogramma rispetto a quello
ottenuto con il metodo tradizionale, che prevede l’uso di diversi
elettrodi? “È una monoderivazione molto precisa e con una traccia
chiara. Certo, il paziente deve star fermo, appoggiare le mani nel modo
corretto, rimanere tranquillo”, dice Stefano Carugo, Direttore
Cardiologia Unità Coronarica ASST Santi Paolo e Carlo, Milano. D’altra
parte, se qualcosa non va nel corso della registrazione, è lo stesso
Watch a segnalarlo.
Il tacogramma
Per tenere sotto controllo la salute del cuore, c’è anche un’altra funzione, presente su Apple Watch fin dal primo modello: è il Rilevamento ritmo irregolare, che non viene attivato automaticamente, ma va configurato nell’app Watch su iPhone, sotto la voce Battito. Quando viene attivato, il Watch comincia a raccogliere e analizzare dati per verificare la presenza di irregolarità, come spiegano bene alcune schermate introduttive. Grazie al sensore ottico sul retro dell’orologio, Apple riesce a valutare la variazione di volume del sangue che passa nelle vene del polso e a determinare il battito e la sua frequenza (tacogramma). Il rilevamento, in condizioni normali avviene a intervalli variabili tra le 2 e le 4 ore. I dati vengono poi analizzati da un algoritmo: se incontra un’irregolarità, il sensore si attiva più spesso, fino a quattro o cinque volte l’ora. E se cinque rilevazioni su sei nel corso di 48 ore sono considerate positive, a chi indossa il Watch arriva una notifica, con un messaggio e una vibrazione. Tutti i dati e le rilevazioni sono consultabili nell’app Salute, alla voce Cuore.
Lo studio con la Stanford University
Apple, in accordo con la Stanford University, ha usato i dati registrati dal Watch per uno dei più grandi studi sulle aritmie cardiache mai condotti: al test hanno partecipato 400 mila volontari; i risultati sono stati pubblicati qualche mese fa.
L’obiettivo dello studio è triplice: stabilire a quante
delle persone che ricevono una notifica di irregolarità del battito
cardiaco viene poi diagnosticata una fibrillazione atriale; capire
quante si fanno visitare da un medico; e determinare l’accuratezza del
rilevamento di irregolarità del battito, confrontando i dati con quelli
raccolti simultaneamente dal cerotto per elettrocardiogrammi. Il
risultato è incoraggiante, intanto per il numero dei soggetti che del
test che hanno ricevuto notifiche per irregolarità del battito: solo lo
0,5%. E l’84% delle volte i partecipanti che hanno ricevuto una notifica
sono risultati effettivamente in fibrillazione atriale al momento della
notifica.
“Un cardiologo esperto riconosce questa patologia nel 99%
dei casi, un medico di famiglia non sempre, diciamo il 50 - 60% delle
volte”, osserva Carugo. Dunque l’Apple Watch ha una buona attendibilità:
ma una visita dallo specialista è indispensabile per valutare eventuali
patologie, e infatti l’app lo ricorda spesso, nelle varie schermate di
spiegazione da leggere prima di poterla usare.
Il 34% dei partecipanti allo studio che hanno ricevuto
notifiche di polso irregolare e che hanno utilizzato un cerotto ECG
nella settimana successiva sono risultati affetti da fibrillazione
atriale. Poiché è una condizione intermittente, è frequente che non
venga rilevata nel successivo monitoraggio del cerotto ECG. “Molto
spesso questo tipo di fibrillazione, che chiamiamo parossistica, non
emerge da un elettrocardiogramma, anche da quelli di 24 o 72 ore”,
conferma Carugo. “L’Apple Watch permette di capire in modo preciso cosa
succede al cuore di un paziente quando avverte un disturbo e non c’è un
elettrocardiografo portatile a disposizione. Avere sempre al polso un
dispositivo che possa identificare se una palpitazione è davvero una
fibrillazione atriale è un grande passo avanti”.

Gravi conseguenze
Ma perché è così importante scoprire la fibrillazione atriale? “In molti casi ha come complicanza l’ictus, una patologia trombotica che colpisce soprattutto il cervello, e determina danni che il paziente può portarsi dietro per tutta la vita”. Secondo l’Associazione per la Lotta alla Trombosi, nel nostro paese oltre un milione di persone convive con gravi disabilità provocate da ictus cerebrale che nella maggior parte dei casi colpisce all’improvviso e in modo irreversibile. La buona notizia, però, è che la fibrillazione atriale si può curare, con trattamenti farmacologici oppure con gli studi elettrofisiologici endocavitari e le ablazioni: una diagnosi molto precoce può spesso essere trattata con una cura farmacologica, evitando un intervento chirurgico invasivo. Per la fibrillazione atriale il tempo è una variabile di primaria importanza, sia per i pazienti che per i medici: “Se si interviene entro 72 ore è possibile cercare di ristabilire il ritmo cardiaco senza esagerare con i farmaci; successivamente bisogna aspettare un mese prima di rifare gli esami, e in questo periodo il paziente può essere a rischio”.
“I risultati dell’Apple Heart Study evidenziano il ruolo
potenziale che la tecnologia digitale innovativa può giocare nel creare
un’assistenza sanitaria più predittiva e preventiva”, ha detto Lloyd
Minor, MD, decano della Stanford School of Medicine. “La fibrillazione
atriale è solo l’inizio, poiché questo studio apre le porte a ulteriori
ricerche sulle tecnologie indossabili e su come potrebbero essere
utilizzate per prevenire le malattie prima che colpiscano: un obiettivo
chiave della salute di precisione”.
In Italia oltre il 40% dei decessi è dovuto a malattie cardiovascolari. E, secondo un recente studio del Ministero della Salute,
ci sono 1.100.000 persone oltre i 65 anni che soffrono di fibrillazione
atriale. “Le malattie cardiache e l’ipertensione arteriosa, nella
fascia di età tra 35 e 75 anni, colpiscono nel nostro paese il 51% degli
uomini e il 37% delle donne”, ha detto Michele Massimo Gulizia,
presidente della Fondazione per il Tuo Cuore.
Il segreto, dunque, è non far niente. Ed essere attenti: a
condurre una vita per quanto possibile sana, a limitare stress e
tensioni, a eliminare il fumo e curare l’alimentazione, e ovviamente a
muoversi il più possibile. Pur non essendo uno strumento medico, poi,
l’Apple Watch può aiutare a tenere sotto controllo il cuore. Anche qui,
non bisogna far niente, ma essere attenti alle notifiche: passare il
tempo a registrare elettrocardiogrammi non farebbe che aumentare
l’ansia, e si sa che al cuore non fa bene.
Via lastampa.it
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