tag foto tag foto tag foto tag foto

Huawei rimanda a settembre il lancio dello smartphone pieghevole Mate X

Dopo Samsung, il colosso cinese. Ma questa volta il motivo non sarebbe legato a problemi della filiera produttiva, né alle tensioni con Google ma alla volontà di assicurarsi che il dispositivo funzioni alla perfezione. Il suo arrivo era previsto per la metà dell'anno, tra giugno e luglio, al prezzo annunciato di 2600 dollari

 











ROMA - Avanti un altro. Il nascente segmento degli smartphone pieghevoli non trova pace. Dopo la défaillance di Samsung col suo Galaxy Fold, tocca a Huawei che ha rimandato a settembre l'arrivo sul mercato del suo smartphone pieghevole, il Mate X. Questa volta il motivo non sarebbe legato a problemi della filiera produttiva, né alle tensioni con Google ma alla volontà di assicurarsi che il dispositivo funzioni alla perfezione. Il suo arrivo era previsto per la metà dell'anno, tra giugno e luglio, al prezzo annunciato di 2600 dollari.

Huawei procederà quindi con ulteriori test, mirati soprattutto a migliorare la qualità del display, ha spiegato al Wall Street Journal il vicepresidente di Huawei Vincent Peng. L'obiettivo, ha confermato un portavoce del gruppo Cnbc, è evitare che un intoppo possa "distruggere la reputazione del gruppo". I problemi avuti dal grande concorrente, il Galaxy Fold, avrebbero quindi indotto alla cautela anche Huawei. Il pieghevole coreano, atteso ad aprile, è scomparso dai radar. E Samsung non ha ancora fornito dettagli su una possibile data di lancio.

Il Mate X, come tutti quelli di punta del gruppo, ha chip fatti in casa. Una scelta che avrebbe consentito di isolarlo dalle tensioni con i produttori statunitensi. Il pieghevole, ha assicurato un portavoce a Cnbc, non dovrebbe neppure incappare nella tagliola di Google. Il bando americano nei confronti di Huawei è congelato fino al 19 agosto. Sarà quindi attivo prima del lancio commerciale del Mate X. Che dovrebbe però avere Google Play e una licenza Android pienamente operativa perché il dispositivo è stato presentato prima che il gruppo fosse incluso nella lista nera di Trump. Il portavoce ha quindi ripetuto quello che Shenzhen dice da settimane: la prima scelta è Google, ma se non dovesse esserci un accordo, un nuovo sistema operativo cinese sarebbe pronto "entro sei-nove mesi". Anche se per ragioni diverse, è il secondo stop a un prodotto Huawei nel giro di pochi giorni. La società ha rimandato il lancio del nuovo laptop, il MateBook X Pro. Questa volta sì, per problemi legati alle tensioni con gli Stati Uniti.

Via repubblica.it

Nessun commento

Powered by Blogger.