tag foto tag foto tag foto tag foto

Sarahah l’app per scoprire come la pensano gli altri su di te

L’intuizione di un ingegnere saudita si è trasformata in un’app di grande successo che permette di lasciare commenti anonimi via mobile o internet ai suoi iscritti




Sarahah in arabo vuol dire “franchezza” o “onestà” ed è il nome di un’app che in pochissimo tempo ha scalato le classifiche dell’App Store e di Google Play in tutto il mondo. Il suo funzionamento è semplice: consente a chiunque di inviare messaggi anonimi agli iscritti, sia via mobile che attraverso il browser.

È sufficiente cercare attraverso l’app gli amici che l’hanno già scaricata oppure, se non ci si vuole iscrivere, cliccare sul link personale che l’utente stesso ha condiviso sui social network. A quel punto la persona che l’ha ricevuto può cancellarlo, condividerlo, segnalarlo o inserirlo tra i preferiti, sempre però senza mai conoscerne il mittente.


Il suo inventore è lo sviluppatore Zain al-Abidin Tawfiq che inizialmente pensava di utilizzarla come strumento per facilitare le valutazioni aziendali, grazie all’anonimato. Lo sviluppo di Sarahah è iniziato nel 2016, quando era soltanto un sito internet e inizialmente ha stentato a decollare, finché Tawfiq non ne ha intuito le potenzialità fuori dal mondo del lavoro. Dopo essersi diffusa col passaparola nei paesi arabi, il salto di qualità è avvenuto lo scorso giugno con l’arrivo dell’app, ma l’esplosione definitiva è arrivata con l’ultimo aggiornamento di Snapchat che ha permesso l’inserimento di link esterni.

In questo momento l’app è stabilmente al quinto posto della classifica mondiale di Google Play Store ed è al primo posto dell’App Store statunitense e di molti altri paesi. Secondo Tawfiq gli utenti registrati sono 14 milioni, con circa 20 milioni di visitatori unici conteggiati tra app e sito internet.


La spiegazione di tanto improvviso successo è duplice, da una parte la possibilità di dire ciò che si pensa su qualcuno, magari anche famoso, nel comfort dell’anonimato, dall’altra il gusto un po’ egocentrico di sapere cosa pensano gli altri di noi.

Ovviamente un’app del genere non può che sollevare qualche dubbio circa gli usi distorti che se ne possono fare, dallo spoiler di Game of Thrones al cyberbullismo, ma un piccolo test su strada ha rilevato che paradossalmente in linea di massima le persone ricevono più complimenti che insulti. Forse perché il bello dei social network sta proprio nello sfuggire dall’anonimato, nel confrontarsi direttamente con qualcuno che deve sapere che lo stiamo insultando, mentre i complimenti spesso sono un gesto intimo, che alcuni non fanno per paura di risultare stupidi o servili.


L’importante però è che la vostra bacheca di Sarahah non rimanga senza commenti. Nell’era dei social non c’è colpa peggiore dell’indifferenza.
Via lastampa.it

1 commento:

Powered by Blogger.