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Apple cambia iTunes: ora musica in streaming

Le canzoni si potranno acquistare come sempre, oppure ascoltare connessi al Web: abbonamento mensile di 9,99 dollari (o euro) per un catalogo di 30 milioni di brani













Quello annunciato da Apple al WWDC15 è il cambiamento più importante nella storia di iTunes. Nato nell’aprile del 2003, è il primo negozio di musica al mondo. E da oggi si sdoppia: le canzoni si possono acquistare come sempre, oppure ascoltare in streaming. Il servizio si chiama Apple Music, a sottolineare la novità, che è anzitutto di filosofia: quello che conta non è possedere la musica digitale, ma poterla ascoltare sempre e ovunque.

In cambio di un abbonamento mensile di 9,99 dollari (o euro) si accede a un catalogo di oltre 30 milioni di brani: proprio come Spotify, che è il concorrente più diretto. La differenza è che Apple non prevede opzioni gratuite, dopo i tre mesi di prova iniziali: non c’è pubblicità, non ci sono interruzioni, non ci sono limiti. E dove altri servizi si affidano a un software per creare le playlist, Apple punta su critici e musicisti: propone scalette apposta per ogni attività, dalla palestra al relax della domenica pomeriggio, e c’è una radio, Beats 1, che trasmette da New York, Los Angeles e Londra tutti i giorni, 24 ore su 24. Torna anche Ping, il social network musicale lanciato da Steve Jobs nel 2010, che ora si chiama Connect: consente di interagire direttamente con i musicisti, con messaggi, foto video e playlist. Apple Music arriverà a fine mese prima per iOS e Mac, poi anche su Android: è la prima app di cupertino per la piattaforma concorrente.

La tecnologia dello streaming arriva da Beats Music, acquistata lo scorso anno per 3,2 miliardi di dollari. Ma la rivoluzione dello streaming era partita sette anni fa dalla Svezia: oggi Spotify ha 15 milioni di utenti paganti e 45 milioni che ascoltano musica in cambio di pubblicità, e in Italia nel 2014 il mercato discografico è cresciuto del 4 per cento, soprattutto grazie allo streaming (+80 per cento), che ha superato il download. «L’ingresso di Apple nel settore conferma il trend irreversibile di questo canale. L’accesso, soprattutto in mobilità, e le potenzialità social dello streaming stanno facendo la differenza e non possono che portare a uno sviluppo del mercato», ha commentato Enzo Mazza, presidente della Federazione Industria musicale Italiana.

Per il resto, la Conferenza annuale degli sviluppatori ha presentato molte novità software, con il nuovo sistema operativo per Mac, El Capitan, disponibile in autunno, qualche settimana dopo Windows 10. Forse la più importante è il motore di ricerca migliorato e la durata della batteria sui portatili, che aumenta significativamente. Più rilevanti i cambiamenti di iOS9, il software di iPad e iPhone: Siri anticiperà le richieste degli utenti secondo le abitudini di ciascuno, un po’ come Google Now. Il sistema si potrà installare anche su iPhone e iPad datati senza rallentarli, perché le funzioni aggiuntive saranno disponibili a seconda dell’hardware: se il processore consente di ottenere prestazioni accettabili funzioneranno, altrimenti non verranno installate. Ad esempio, il multitasking evoluto, già visto su alcuni dispositivi Android, arriverà su iPad e iPhone ma solo l’iPad Air 2 potrà utilizzarne tutte le funzioni. A breve, poi, è previsto un aggiornamento software anche per l’Apple Watch.

Una sorpresa è News, che permette agli editori di pubblicare direttamente in un formato sviluppato da Apple: una nuova piattaforma, per combattere Instant Articles di Facebook, ma anche una sfida agli aggregatori di notizie, da Flipboard a Zite (o Google News, appunto). All’inizio ci saranno Wired, Vanity Fair, ma pure blog e giornali locali. Parte in Usa, Uk, Australia a breve. 

Via lastampa.it

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