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Ministipendio per il capo di Apple passa da 378 a 4,47 milioni di dollari

Pesa l’assenza di premi in azioni.Quelli del 2011 valevano 376 milioni
















Ereditare la poltrona più alta è meno facile di quanto non si potrebbe pensare, soprattutto quando il tuo predecessore è già entrato nel mito. È quello che è successo a Tim Cook, chiamato da Apple nell’agosto 2011 per sedersi alla guida della società, nel posto lasciato vuoto dalla scomparsa di Steve Jobs.

A un anno e mezzo di distanza, ieri s’è saputo che la busta paga di Cook, per il 2012 sarà quasi del 99% inferiore a quella percepita nel 2011: 4,74 milioni di dollari quest’anno, 378 milioni l’anno scorso, quando però la retribuzione era stata arricchita di un consistente pacchetto azionario una tantum con il quale l’azienda si assicurava il manager per altri 15 anni. A far crollare i compensi di Cook è proprio l’assenza di premi in azioni (il milione di azioni Apple assegnategli all’atto della nomina da sole valevano 376 milioni). Forse Cook avrebbe preferito ricevere le azioni nel 2012, l’anno in cui il titolo di Cupertino ha toccato un picco di 705 dollari per azioni a settembre per poi arretrare intorno a quota 510.
I maligni dicono che quest’anno non ci sono premi perché la linea di Apple è stata eccessivamente difensiva. Troppi prodotti che hanno semplicemente aggiornato la gamma (dall’iPhone 5 in poi) e nulla di realmente innovativo, almeno per il significato che danno al termine in casa Apple.

Eppure nel 2013, secondo gli esperti del settore, la casa della mela dovrà dimostrare di saper giocare in difesa. Negli ultimi tempi i grandi rivali - come Samsung - hanno messo in difficoltà la leadership nel campo degli smartphone. Senza dimenticare quanto è cresciuta l’offerta di tablet con il sistema Android che hanno guadagnato terreno rispetto agli iPad puntando su prezzi ridotti. Cupertino ha risposto con il lancio dell’iPad mini, un tablet meno caro. Qualche sorpresa potrebbe venire sul fronte del mercato televisivo. Da mesi Apple sta cercando di capire la ricetta migliore per entrare nel settore delle smart tv ad alta definizione e lavora ad accordi con le reti via cavo. 

Via lastampa.it

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