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Ping disattivato: il social musicale di Apple muore di insuccesso

Su iTunes compare ancora il link, ma non funziona più. Farsi largo tra i social network si conferma difficile, anche per il «guru» Steve Jobs














Si sono spente le luci su Ping, il social network musicale creato da Apple e integrato nel software iTunes e nell’iTunes Store. Cronaca di una morte annunciata , potremmo dire, e arrivata con perfetto tempismo rispetto alla data prevista, il 30 settembre. Non c’erano molti utenti al capezzale del music social, per la stessa ragione per cui l’azienda fondata da Steve Jobs ha deciso di disattivare il servizio: il pubblico non l’ha mai amato troppo né popolato con numeri lontanamente paragonabili a quelli di Facebook o Twitter.

Le ragioni sono diverse, incluse quelle imponderabili che riguardano le mode, ma una su tutte: si è ormai capito che gli utenti non amano disseminare la propria identità digitale su mille network, magari specializzati. Trovare spazio tra i due big è complicato anche per il big per eccellenza, Google, che con il suo Google+ fa buoni numeri tra gli iscritti, ma è dagli analisti giudicato una città morta: è su Facebook che ci si diverte.

Sul web, di insuccessi come quelli di Ping se ne contano a migliaia, ma non altrettanti nel curriculum di Apple, che fino a oggi a veleggiato di innovazione in innovazione con il vento in poppa. Per questo, l’ammaina bandiera su Ping costituisce una piccola notizia, non destinata, tuttavia, a ripercussioni sulla salute aziendale. Dopo la morte del suo co-fondatore e geniale amministratore delegato Jobs, la società di Cupertino è sì una sorvegliata speciale (è bastato un calo di vendite, rispetto alle attese, dell’iPhone 5 per far scivolare in giù le azioni della Mela), ma non fino a questo punto. Anche perché questo fallimento, se così si può chiamare, risale al settembre 2010, quindi alla gestione precedente quella dell’attuale Ceo, Tim Cook.

La cronaca di oggi racconta solamente che gli utenti che tenteranno da ora in poi di fare clic sul link di Ping ancora visualizzato otterranno un messaggio di errore e saranno inviati alla home page di Apple Store. Tutti gli utenti delle playlist realizzate con Ping sono stati convertiti ad iMix, che consente di pubblicare una propria playlist. Inevitabile, invece, per gli utenti Ping, perdere i loro “seguaci” e, allo stesso modo, le persone di cui erano sostenitori con la chiusura.

La funzione iMix consentirà comunque di inviare brani musicali e album a un “feed” che gli altri potranno sottoscrivere e visualizzare da iTunes sui dispositivi desktop e iOS. 

Via lastampa.it

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