tag foto tag foto tag foto tag foto

Non solo buonismo su Facebook:un'app crea la "lista nera" dei nemici

Politicamente scorretta, sovverte le regole del sito. Si chiama EnemyGraph


















“Chi non ha nemici non ha carattere”, sosteneva Paul Newman. Un’affermazione che potrebbe benissimo essere riferita agli oltre ottocento milioni di utenti di Facebook, costretti dai meccanismi del social network ad accumulare solo amici e a premere su gentili bottoni con la scritta mi piace. Un regno del buonismo apparente che una piccola applicazione ora cerca di rovesciare, offrendo agli utenti del network la possibilità di indicare anche i propri nemici.

Si chiama EnemyGraph ed è stata realizzata da Dean Terry, direttore del programma sui nuovi media all’Università del Texas di Dallas, e dallo studente Bradley Griffith. L’applicazione si attiva in pochi minuti e concede un range di spietatezza universale: si possono scegliere come nemici altri utenti, personaggi famosi, aziende, gruppi di discussione, squadre di calcio (al momento, la app è usata soprattutto negli Usa e tra i nomi più gettonati/osteggiati ci sono il candidato alle presidenziali americane Rick Santorum, la rockband Nickelback e la serie di romanzi Twilight). Per chi vuole esagerare, c'è persino l’opzione Lex Luthor: l’arcinemico. E a seminare ulteriore zizzania sociale ci pensano i “rapporti di dissonanza”, che ti avvisano quando a uno dei tuoi amici piace un tuo nemico.

Già salito agli onori delle cronache per un’applicazione che riportava alla luce i tweet cancellati da Twitter (Undertweetable), Terry spiega di aver creato EnemyGraph per dimostrare come nella vita reale le relazioni interpersonali siano molto più complicate di quanto Facebook, per varie ragioni di opportunità sociale e pubblicitaria, voglia lasciar intendere. Terry spiega che la parola “nemico” è un po’ forte e che non è quella che avrebbe voluto usare, ma la scelta è stata quasi obbligata visto che il termine “dislike” (“non piace”) è ufficialmente bandito nelle linee guida fornite da Facebook agli sviluppatori di applicazioni indipendenti.

Per molti utenti, l’avvento di EnemyGraph viene a colmare una lacuna fondamentale del social network (come dimostrano i tre milioni di partecipanti alla petizione che chiede a Facebook l’aggiunta del bottone “dislike”). Per alcuni dei primi commentatori che si sono accorti della nuova app, potrebbe esserci anche qualche effetto collaterale indesiderato, fino ai limiti del cyberbullismo. Già nella sua forma ufficiale edulcorata, Facebook è in realtà teatro quotidiano di migliaia di piccole e grandi baruffe quotidiane. Cosa succederebbe se si diffondessero strumenti politicamente scorretti? Trionferebbe la goliardia o la negatività?

Domande che sembrano confermare il ragionamento di Terry sulla complessità delle relazioni sociali, anche online. Secondo il professore, comunque, EnemyGraph non è destinata a vivere a lungo. Appena diventerà davvero popolare, spiega, Facebook la disattiverà. Per Undertweetable passarono appena cinque giorni prima che Twitter ne chiedesse la rimozione. “D'altronde, ciò che proponiamo è una blasfemia per i social media: invitare a condividere non solo ciò che ti piace, ma anche le persone o le cose che non ti piacciono”, ammette il professore a The Chronicle of Higher Education. “Credo che anche i social media abbiano bisogno di un po' di sovversione, della loro dose di Johnny Rotten”.

Via lastampa.it

Nessun commento

Powered by Blogger.