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Le app dei social network prendono

Twitter lo ha ammesso, e promette di informare meglio, ma non è caso unico















TORINO
L'applicazione per smartphone di Twitter accede alla rubrica dei contatti, e si appropria dei dati, quando gli utenti abilitano la funzione «Trova amici». Lo ha ammesso lo stesso sito, dichiarando l'intenzione di aggiornare la sua politica sulla privacy perchè diventi più chiara.

Attualmente, infatti, il sito informa che è possibile personalizzare gli account con informazioni come, ad esempio, il numero del cellulare per la consegna dei messaggi sms o la rubrica per trovare più facilmente altri utenti di Twitter conosciuti. Tuttavia, il Los Angeles Times riferisce che l'applicazione memorizza ogni contatto presente nella rubrica, non solo quelli di altri microblogger, e lo tiene in archivio per 18 mesi.

E il caso non è unico, ricorda Bbc: una prima segnalazione di questa pratica Ã¨ giunta la settimana scorsa da uno sviluppatore di Singapore, Arun Thampi, che non aveva gradito il fatto che i suoi contatti fossero stati prelevati dalla rubrica del suo iPhone a sua insaputa.

Path, il social network «incriminato», si Ã¨ scusato e ha promesso per il futuro di richiedere il consenso degli utenti per la condivisione dei dati presenti sui loro dispositivi, sebbene il Ceo Dave Morin, in separata sede, abbia osservato che un'operazione del genere è del tutto comune per molti siti, tra i quali Facebook, Foursquare, Instagram, Foodspotting e Yelp.

Due membri del Congresso degli Stati Uniti hanno subito scritto ad Apple, chiedendo perché l'azienda permetta tale prassi, in evidente contrasto con le linee guida diffuse per la creazione delle applicazioni per il suo iPhone.

Formalmente, l'azienda s'impegna a respingere qualsiasi software che raccolga e trasmetta i dati personali degli utenti senza il loro permesso, ma in realtà non ha rimosso dal suo store alcuni dei più popolari, sebbene lo facciano.

La Federal Trade Commission, che disciplina l'uso dei dati dei consumatori su Internet e in passato ha sanzionato grandi aziende come Facebook e Google per questioni di privacy, per ora non rilascia commenti sulla polemica accesa dalla lettera inviata ad Apple, scrive il New York Times.

I social network si difendono, invece, sostenendo che i dati estratti dagli smartphone - nomi, numeri telefonici e indirizzi e-mail - vengono utilizzati solo per identificare gli amici che utilizzano lo stesso servizio e renderlo noto all'utente. Meglio sarebbe, forse, se  l'«intrusione» fosse indicata in modo esplicito e fosse sempre specificato per quanto tempo le informazioni saranno conservate.

Via lastampa.it

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