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I misteri di iTunes

Con la nuova versione si possono scaricare gratis app e libri già acquistati su altri apparecchi Apple. Ma perchè non la musica?














Ieri Apple ha rilasciato la versione 10.5.1 di iTunes, il software per gestire contenuti multimediali su Mac. E’ uno dei programmi più anziani prodotti a Cupertino, e in oltre dieci anni di vita è cresciuto molto ma non si è evoluto particolarmente, nemmeno dal punto di vista grafico, tanto che oggi appare vecchio e meno rifinito rispetto, ad esempio, a iPhoto. Col tempo si è arricchito di funzioni e opzioni (come lo sfortunato social network Ping), ma soprattutto è stato usato per collegare iPod, iPhone, iPad al computer. Oggi per fortuna non è più necessario né per attivarli né per sincronizzarne i contenuti, visto che iOS 5 e iCloud permettono di gestire tutto via wifi, o anche senza computer.

iTunes 10.5.1 include negli Usa una novità fondamentale, iTunes Match, di cui abbiamo già parlato. In Italia non si sa ancora se e quando arriverà, per i soliti motivi di copyright, ma quello che davvero sembra inspiegabile è la mancanza di un’altra nuova funzione legata alla musica, ossia la possibilità di scaricare di nuovo i brani già acquistati. Mettete, ad esempio (è successo) che qualcuno rubi il computer dove avete acquistato le vostre canzoni su iTunes: se non le avete copiate anche su iPhone  (o iPod Touch, o iPad), per scaricarle di nuovo dovete riacquistarle, pagandole una seconda volta. Assurdo, ridicolo, ma vero: a maggior ragione perché con le app e i libri questo non accade, perché iTunes ha una lista degli acquisti e un pulsantino accanto ad ogni voce permette di scaricarla di nuovo – gratis, com’è ovvio – su un altro dispositivo iOS.

iTunes 10.5.1 introduce questa possibilità anche per i computer: basta accedere alla homepage dello Store, e nella colonna di destra, sotto la voce “Link Veloci”, c’è una tab “acquistati”. Lì sono elencate le app e i libri acquistati con il nostro account da quando esiste iTunes; con un click si possono scaricare di nuovo, singolarmente o tutti insieme. Ma non c’è la musica, a meno che non siate registrati con un account di questi Paesi: Usa, Regno unito, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Spagna, Francia, Irlanda, Malta, Cipro, Lussemburgo. Per tutti gli altri, compresa l’Italia, al momento non c’è niente da fare, se non aspettare. E davvero è difficile capire perchè: tecnicamente non c'è alcun problema, visto che altrove è possibile. Per le case discografiche evidentemente è una pratica lecita. Sarà mica la Siae ad avere qualcosa da obbiettare?

Via lastampa.it

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